venerdì 23 novembre 2007

la prima domanda che dobbiamo farci è: abbiamo ottenuto quello che volevamo?

E' trascorso quasi un anno dall’accordo che ha avviato il processo delle stabilizzazioni in Atesia; credo sia un tempo sufficiente per fare un bilancio. È vero, l’accordo non è stato attuato completamente – manca ancora l’ultima tranche di stabilizzazione – ma è ormai tempo di chiederci se stiamo andando nella direzione giusta. Del resto non siamo neanche certi se l’accordo sarà applicato integralmente e, soprattutto, si nutrono forti dubbi se sarà realizzato quello che era l’obiettivo principale dell’accordo: l’eliminazione della precarietà.
Molti di noi hanno lasciato alle spalle, sia pure con sofferta rinuncia ai diritti pregressi, la precarietà lavorativa ma vivono il disagio della precarietà retributiva. Alcuni di noi hanno trovato un secondo lavoro, spesso a progetto, ma così sono costretti a rinunciare al tempo libero o a quello dedicato agli affetti, agli interessi culturali o di altro tipo.
Altri ancora bussano alle porte di Atesia, disposti ad accettare un contratto qualsiasi, perpetuando così una situazione che credevamo destinata a scomparire..….(commenta)