martedì 29 aprile 2008

COMUNICATO ORARI DI LAVORO

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro della Commissione Orari (che ha il compito di verificare l’organizzazione dell’orario di lavoro e come obiettivo di migliorarla), nella quale è stata presentata finalmente la proposta aziendale che aspettavamo ormai da mesi.
Ricordiamo che la nostra proposta come parte sindacale, presentata praticamente agli inizi dei lavori di questa Commissione, prevedeva l’accorciamento delle macrofasce esistenti per fa sì che esse rispettassero in maniera più idonea i tempi di vita dentro e fuori l’azienda e che risolvessero i disagi che l’attuale organizzazione ci ha consegnato in questi mesi.
L’azienda ci ha invece presentato una proposta, ragionata solo sulle esigenze del servizio Tim119, sviluppata come segue:
- L’abbattimento delle macrofasce per vedere la creazione di un’unica fascia che va dalle 07:00 alle 22:30 con l’assicurazione che la frequenza dei turni tardo-pomeridiani/serali sarà pari più o meno pari a 12 settimane circa su 36 (e cioè in pratica un terzo)
- L’inserimento di turnazioni fisse e di possibilità di part-time verticali collocati dalle 16:00 in poi.
Non possiamo e non dobbiamo nascondere che sono emerse una serie di criticità collegate all’orario di lavoro attuale ma che a nostro avviso sono state sviluppate e perpetrate ad arte dall’azienda stessa in quanto sappiamo bene che Roma è l’unico territorio che mantiene le macrofasce e questo è un boccone amaro per l’azienda da “digerire”. Riportiamo all’attenzione infatti che nella 3° e 4° tranches di stabilizzazioni la maggior parte dei lavoratori sono stati contrattualizzati in maniera forzosa nella fascia pomeridiana (15.00/24.00) a causa di un millantato sbilanciamento verso la fascia antimeridiana delle tranches precedenti (l’azienda in quella fase ha sostenuto che la percentuale stabilita nell’accordo di stabilizzazione non era stata rispettata e che risultava maggiore nelle assunzione in fascia antimeridiana).
Questo però non può e non deve essere una minaccia a fronte della quale rinunciare alle macrofasce e riaffermiamo decisamente, come da mandato che i lavoratori ci hanno sempre consegnato durante le assemblee fino ad oggi, che è inaccettabile la rinuncia alle macrofasce!!! ESSE sono il valore aggiunto all’accordo delle stabilizzazioni e che solo Roma con la sua storia e la sua forza, nonostante le numerose forzature aziendali, sta resistendo per volontà di tutti noi.
Questo comunicato, oltre a riportare a tutti il nostro stato d’animo e la nostra posizione all’interno della Commissione stessa è soprattutto per ribadire che:
nonostante le difficoltà che per questo motivo molte e molti in questi mesi sono stati costretti ad affrontare ed affrontano tutt’ora, il mandato datoci dai lavoratori è comunque il mantenimento del sistema della macrofascia, oltre alla richiesta di estensione dell’orario di lavoro.
Vogliamo sottolineare di nuovo se non fosse abbastanza chiaro all’Azienda, che noi non sottoporremo mai a referendum, né tanto meno approveremo, proposte che possano minacciare l’attuale equilibrio piuttosto che migliorarlo. Ci auspichiamo che nella prossima riunione che si terrà ai primi di maggio, la componente aziendale abbia ragionato su un decisivo avvicinamento delle posizioni dei due documenti presentati (uno “sindacale” ed uno “aziendale”) e che pertanto ci permetta di pensare realmente a costruire una migliore e più attinente organizzazione degli orari di lavoro che permetta da una parte di ottimizzare le attività e dall’altra di poter accedere al lavoro in maniera serena ed agevole.
Se così non fosse noi membri sindacali della Commissione, non potremo andare avanti nella trattativa e pertanto indiremo le assemblee di tutti i lavoratori per decidere insieme i percorsi di rivendicazione.
Come Rsu Slc Cgil ci assumiamo l’onore e l’onere di difendere le richieste di tutti i lavoratori, sia di quelli che hanno potuto scegliere il loro orario di lavoro, sia di quelli che al contrario vivono una situazione di disagio poiché a loro fu negata tale possibilità: in questo direzione ad esempio, va la nostra lotta per tutelare e far rispettare l’accordo siglato dall’azienda e dalle OO.SS il 18/09/07, che riguarda quel gruppo di lavoratori (con contratto lap 12.00/17.00) che a settembre, prima della firma del contratto, si sono visti proporre in esso solo un orario pomeridiano nonostante avessero svolto sempre la loro attività in fascia antimeridiana e che secondo tale accordo devono tornare su fascia mattina.
Il nostro interesse primario è il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i lavoratori e non solo di quelli che richiedono dei “favori”.
Dobbiamo uscire subito dalla logica di “guerra tra poveri” che così bene l’azienda sta insinuando tra i lavoratori e riscoprire il valore della solidarietà e dell’interesse comune altrimenti sarà facile sbriciolare qualsiasi diritto e qualsiasi certezza.

Roma 26/04/2008 RSU Slc Cgil Atesia/Almaviva Contact
membri di Commissione:
Barbara Cosimi
Ilaria Moretti

sms cgil del 29.04.08

Elezioni RSU: la Commissione elettorale accetta la lista Slc-Cgil. Avevamo ragione noi.
Trattativa: la Cgil dice no alle minacce aziendali di smontare le fasce. Se l'azienda inserirà centinaia di interinali invece di estendere gli orari di lavoro, si metteranno in campo iniziative di lotta. Presto le assemblee.

Risposta a Montezemolo

Montezemolo a chiusura del suo mandato come Presidente di Confindustria, con il nuovo quadro politico, attacca duramente il sindacato italiano. E’ chiara ormai la strategia di Confindustria e dei poteri forti in Italia.
Il sindacato va normalizzato. In particolare l'anomalia CGIL! Troppo conflitto, troppa contrattazione, troppa resistenza contro i modelli sociali liberisti.
La teoria sarebbe che i padroni capiscono i propri operai più del sindacato; meno male che ci sono idee nuove in Italia…a noi però sembra di averle già sentite!!! A questo si uniscono una serie di pseudo libri d’inchiesta che definiscono i sindacalisti una casta; ormai si sputa su tutto ciò che è rappresentanza collettiva, colpendo così nella mischia mediatica anche ciò che di buono c’è ancora nel nostro paese.

“Perché non utilizzare l’ondata populista per togliersi qualche sassolino dalle scarpe?!”

Niente di più facile; dopo che i padroni hanno definito inaccettabile il testo sulla sicurezza, nato sull’evidenza delle stragi bianche, si annunciano provvedimenti che renderanno inoffensivo il sindacato con il plauso dei padroni come la defiscalizzazione degli straordinari e dei premi individuali dati unilateralmente dall’azienda.
“A te che sei bravo: non ti ammali, lavori tanto, fai tanti straordinari e non chiedi mai ferie o permessi, ti do un bel premio senza pagarci tasse, e lo faccio senza che gli altri tuoi colleghi ed il sindacato lo sappiano. Pensa senza un solo minuto di sciopero ti do questi soldi mentre il sindacato ti chiede di lottare per te e gli altri e pure l’iscrizione!”
Come dire ammazziamo la contrattazione nazionale e la solidarietà tra lavoratori.
Il sindacato in questi anni evidentemente non è stato in grado, anche grazie ai modelli di relazione industriale, di recuperare l’inflazione e la produttività. L’analisi deve essere seria e deve rivedere in profondità le ragioni dell’insuccesso. Senza dimenticare che la società ha avuto un’involuzione forte, sempre più proiettata al risultato individuale. Questo però non significa che i più grandi soggetti sociali del paese, con milioni di iscritti siano da abbattere in nome della MODERNITA’: concorrenza e individualismo esasperato. A noi questa sembra una teoria di una sola parte e non nell’interesse dei lavoratori.
Le organizzazioni collettive sono state create proprio per mettere sullo stesso piano, IL PADRONE, colui che possiede i mezzi della produzione, ed I LAVORATORI, coloro che prestano la loro opera dietro pagamento del salario. Ridurre la forza contrattuale del sindacato vorrebbe semplicemente perdere progressivamente i diritti conquistati in cento anni, buttare a mare sofferenze e morti per l’emancipazione delle masse. Rendere inefficace la contrattazione collettiva e con essa i soggetti di rappresentanza, semplicemente vuol dire dare in mano ai padroni come Tripi il potere di fare e disfare.
Se questa opera sarà completata, con una Cgil depotenziata, ridimensionata e privata del contratto nazionale, si ripartirà con l’attacco all’ARTICOLO 18 dello STATUTO DEI LAVORATORI (tutela per i licenziamenti senza giusta causa). Baluardo che permette ai lavoratori di organizzarsi ed essere rappresentati senza rischiare il licenziamento.
Secondo noi è proprio questo l’obiettivo dei padroni, CANCELLARE LO STATUTO DEI LAVORATORI anche abbattendo la CGIL che nel 2002 resistette con 3.000.000 di donne e uomini in piazza all’attacco dell’Art. 18.
I padroni vogliono un sindacato accondiscendente, che si occupi di servizi al lavoratore, che si impegni solo per favorire i propri iscritti: spostamenti, carriera, ferie; e che soprattutto non si occupi più di diritti e salario!
Anche per questo vi chiediamo di sostenerci, un voto dato alla CGIL, in qualsiasi azienda, soprattutto in una come Atesia, paradigma della precarietà, è un voto dato al futuro dei diritti di tutti le lavoratrici e lavoratori italiani.

Roma, 21 aprile 2008
RSU Slc Cgil Atesia/Almaviva C.

mercoledì 23 aprile 2008

sms cgil del 23.04.08

Per la Cgil è essenziale il mantenimento della macrofasce ed il loro miglioramen-
to. La Cgil ha individuato dei candidati in tutti i servizi per rappresentare tutte le esigenze. La preferenza può essere data ad ogni candidato indipendentemen-
te dal proprio servizio di appartenenza

MORTI BIANCHE, ANCORA SEI VITTIME

"Cinque morti sul lavoro in un giorno sono davvero tanti. Eppure sono dentro la statistica! Forse molti ignorano che la statistica che parla di una media di quattro morti al giorni per infortunio sul lavoro è comunque sottostimata. Mancano quei lavoratori, non solo immigrati, che non sono registrati come tali, mancano quegli altri lavoratori che sono rimasti vittime di incidenti stradali perché stanchi e affaticati dalla guida o dal lavoro precedente. E muoiono anche altri lavoratori, vittime di esposizione ad agenti cancerogeni e tossici che quasi mai o a grande fatica riescono a dimostrare che la causa della loro morte è il lavoro" (continua..)
Autore: Fulvio Aurora - fonte: http://www.medicinademocratica.org

Quest’articolo è del 2000…ma potrebbe essere scritto oggi perché anche ieri ci sono stati 6 morti sul lavoro. Di seguito un articolo del 18.01.08

"La strage continua. Ancora morti per la società del profitto.
Questa mattina a Porto Marghera due lavoratori che stavano operando all’interno della stiva di una nave per caricare soia presso le banchine delle società CIA sono morti soffocati.
Le stive non erano state areate a sufficienza. Forse qualcuno aveva fretta di caricare ... si sono omesse delle procedure ... perchè il tempo è denaro. Quante centinaia di lavoratori dovranno ancora morire in questo modo stupido ed assurdo? Dobbiamo continuare a subire una società ed un modello di sviluppo dove tutto è sacrificabile in nome del profitto e dell’arricchimento di pochi? I responsabili verranno perseguiti e puniti davvero? Ma quanti hanno omesso di svolgere il loro ruolo di controllo e prevenzione?" (continua….)
Autore: Luciano Mazzolin – fonte: http://www.medicinademocratica.org

Qualcosa è cambiato a livello normativo; il 3 agosto 2007 è stato approvata la legge 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto della normativa in materia” ma solo con il clamore suscitato “dall'incidente” alla Thyssenkrupp di Torino e dallo stillicidio di vittime che ogni giorno si aggiungono a quanti hanno perso la vita sul lavoro o si sono gravemente infortunati si è riusciti a far approvare alcuni decreti attuativi della legge 123. Il Consiglio dei Ministri di martedì 1 aprile 2008, ha infatti approvato in via definitiva il decreto legislativo in tema di Salute e Sicurezza sul Lavoro (il cosiddetto "Testo Unico"). Ma tutto ciò non basta come dimostra purtroppo la cronaca tragica di tutti i giorni; anzi con la vittoria del centro-destra alle elezioni e l’enfasi posta in campagna elettorale solo sulla sicurezza nelle città e non sui posti di lavoro c’è il concreto rischio dell’approvazione di una controriforma della normativa in materia di sicurezza, della sua disapplicazione e dell’alleggerimento dei controlli. Per noi invece è inaccettabile la monetizzazione del rischio; pertanto chiediamo che:

  • la normativa sia migliorata (non peggiorata) e applicata in maniera rigorosa,
  • la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori sia una priorità in questo paese

Affinchè

nessuno non torni più a casa dal lavoro,

nessuno sia mutilato o menomato dal lavoro,

nessuno si ammali ancora di lavoro.

Obiettivo: morti, incidenti, malati di lavoro zero

Per approfondimenti sulla normativa in vigore: http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/PrimoPiano/20071221_Sicurezza.htm
http://www.amblav.it/testounico.asp

(a cura di marcello)

Smentita…..

Alcuni colleghi ci hanno riferito che l’azienda sosterrebbe che la modalità impositiva di gestione delle festività infrasettimanali (25 aprile/1 maggio) sia stata concordata con le OO.SS.
Smentiamo in maniera categorica che tale accordo sia stato in alcun modo concordato con le RSU SLC CGIL e come abbiamo già sottolineato con il comunicato del 21/04/2008 ribadiamo che tale gestione è stata decisa in maniera assolutamente unilaterale dall’azienda.
Nello stesso comunicato abbiamo invitato l’azienda ad aprire una discussione sulla questione; a fronte di tale invito abbiamo solo riscontrato una chiusura.


Rsu slc cgil atesia/almaviva contact
Roma 23/04/2008

COMUNICATO FESTIVITA’ INFRASETTIMANALI 21.04.08

In merito alla festività infrasettimanale del 25 aprile e del 01 maggio è vero che l’azienda può richiedere la prestazione lavorativa ma è altrettanto vero che:
si tratta di una variazione dell’orario di lavoro rispetto alle matrici comunicate e come tale c’è l’obbligo di comunicarlo/discuterlo con le RSU tramite incontro ufficiale (cosa che non è avvenuta); infatti in nessuna matrice compare la voce FI (festività infrasettimanale). Sottolineiamo tra l’altro che ad oggi non c’è alcuna comunicazione aziendale scritta, nella quale si impone di non prestare attività lavorativa in questi giorni.
Crediamo che se in alcuni periodi l’azienda ha l’esigenza di minore staffaggio ci sia il diritto dovere di trovare soluzioni condivise (esempio la volontarietà fino a coprire la percentuale richiesta) sia con i lavoratori sia con le RSU.
Ancora una volta assistiamo ad un atteggiamento di chiusura e di scarsa considerazione verso quei dipendenti che pur con salari minimi hanno contribuito e contribuiscono alla ricchezza del gruppo.
Ancora una volta il problema dei costi è scaricato sui lavoratori che ricordiamo essere per la maggioranza part-time a 4h con un salario di 560 euro mese circa. Questa modalità impositiva e di scarsa relazione sta diventando prassi comune; anche in precedenza l’azienda ha gestito così alcune festività (e non solo) aumentando sempre di più la distanza tra lavoratore e impresa. Dove non si ha la capacità di essere autorevoli, si sconfina nell’autoritarismo, soluzione più semplice che puo’ portare nel breve periodo alla risoluzione di un problema, ma che nel medio-lungo periodo non paga.
Invitiamo l’azienda ad aprire una discussione in merito alla gestione della festività infrasettimanale.

RSU SLC CGIL ALMAVIVA CONTACT/ATESIA
ROMA 21/04/2008

lunedì 21 aprile 2008

UNA BREVE RIFLESSIONE SULLE DICHIARAZIONI RILASCIATE DAL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA

All'indomani delle elezioni politiche che hanno visto un risultato che richiede una profonda riflessione, sabato scorso state rilasciate alcune dichiarazioni da parte di Montezemolo preoccupanti e sulle quali dovremmo tutti soffermarci. L'attacco diretto e' ai sindacati e nello specifico alla Cgil, alla contrattazione, al conflitto. Si definisce lo sciopero una pratica vecchia. A questo si aggiunge un plauso da parte del presidente di confindustria alla defiscalizzazione degli straordinari e a premi individuali dati unilateralmente dall'azienda. Ci si spinge ancora piu' in avanti, si sostiene infatti che i lavoratori sono molti piu' vicini alle posizioni degli imprenditori che non a quelle dei sindacati. A mio avviso la gravità non risiede solo nelllo schierarsi contro il sindacato, che deve necessariamente in questo momento aprire una grande riflessione al suo interno. In queste dichiarazioni vedo un attacco diretto a tutti quei diritti conquistati con le lotte di donne e uomini, un attacco alla contrattazione nazionale e alla garanzia che proprio dalle organizzazioni collettive giunge per porre sullo stesso piano i lavoratori e gli imprenditori.
Invito tutti a leggere con attenzione le dichiarazioni di Montezemolo,per capire la direzione che il nostro paese si prepara ad intraprendere. Ora più che mai è necessario avviare un ragionamento complessivo su una società che rischia di vedersi defraudata di diritti acquisiti.

Barbara Cosimi rsu Slc Cgil Atesia

mercoledì 16 aprile 2008

Comunicato 15 aprile 2008 Cdlt Cgil Rm Sud

In Prima linea…sempre
Crediamo di aver percorso una parte importante nella “normalizzazione” di Atesia. Sappiamo di dover ancora ottenere importanti miglioramenti salariali e non solo:

  • implementazione delle ore lavorate
  • Premio di Risultato
  • orari di lavoro e matrice oraria
  • giusto inquadramento per tutti
  • vivibilità (ambiente e organizzazione del lavoro).

Tali operazioni non possono essere e aggiungeremmo non devono essere disegnate ad immagine delle organizzazioni sindacali (intese come strutture territoriali o nazionali), l’emancipazione, la crescita, la consapevolezza dei propri diritti e delle proprie potenzialità rivendicative, devono crescere e svilupparsi nel tessuto aziendale. Sono le lavoratrici ed i lavoratori che impegnandosi devono trovare soluzioni attraverso lo strumento della rappresentanza sindacale.
La CGIL vuole essere lo strumento della realizzazione dell’affrancamento dalla sudditanza individuale che i lavoratori precari per tanti anni hanno dovuto subire.
Da parecchi mesi abbiamo costituito il Comitato degli Iscritti che è diventato per noi strumento di elaborazione, sindacalizzazione e interazione con le lavoratrici ed i lavoratori di Atesia, anche per questo motivo siamo riusciti a costruire rapidamente una GRANDE E RAPPRESENTATIVA LISTA ELETTORALE PER LE RSU.
Noi stiamo attuando ciò che dicevamo, abbiamo fornito ai lavoratori lo strumento per l’emancipazione, dal momento delle elezioni, DA NOI PROCLAMATE IL 7 APRILE, saranno le donne e gli uomini che in Atesia lavorano a dover costruire il proprio futuro. Molti in questi mesi, senza assumersi l’onere delle scelte “hanno straparlato”, molte volte aggredendo pesantemente la nostra organizzazione, abbiamo avuto anche modo di vederli poi anche all’opera, i Cobas hanno 1 RSU in Almaviva Contact e a noi non sembra che tra le cose “gridate” nelle nostre assemblee e quelle fatte si dimostri una grande coerenza e capacità di realizzazione. D’altronde già avevamo visto l’agire dei Cobas nel Gruppo con la rappresentanza unica in Xcos.
Noi sappiamo che nessuna organizzazione sindacale confederale o autonoma senza una piena rappresentanza e partecipazione è in grado di trovare soluzioni di vivibilità in azienda, e per la costruzione di questa abbiamo lavorato, NOI NON ABBIAMO LAVORATO CONTRO QUALCUNO ma per le lavoratrici ed i lavoratori anche se con pochi strumenti.
Sappiamo che solo l’elezione di una rappresentanza che acquisisca il controllo dell’organizzazione del lavoro: Orari, Ambiente, Tempi di lavoro, si può rendere Atesia un’azienda dove lavorare non sia più un incubo.
PER QUESTO VI CHIEDIAMO DI SOSTENERE LA CGIL NELLE ELEZIONI E VOTARE LE VOSTRE COLLEGHE ED I VOSTRI COLLEGHI CHE HANNO SCELTO L'IMPEGNO SINDACALE NELLA NOSTRA LISTA.
Noi non siamo spuntati oggi chiedendovi un voto per poi farne ciò che vogliamo, sono mesi che combattiamo e tentiamo con questa difficile azienda di ottenere degli avanzamenti, ci abbiamo messo la faccia ed il cuore, non ci siamo mai tirati indietro e continueremo ad esserci sempre. A noi l’azienda in nessun modo ci ha aperto le porte, cosa che sta facendo con l’UGL, i dirigenti tranquillamente girano per l’azienda senza che nessuno ponga questioni, ricordiamo di quando Atesia a noi della Cgil non ci consentiva neppure l’accesso ai locali. Noi non abbiamo mai chiesto e non chiediamo favori ma una equa risoluzione dei problemi di chi è in difficoltà.
Aiuteremo la nuova rappresentanza sindacale con corsi di formazione e con un’assistenza continua, rispettando sempre l’autonomia della RSU.

Roma, 15 aprile 2008 Cdlt Cgil Rm Sud

LISTA CANDIDATI CGIL

ELEZIONI RSU ATESIA

PARTECIPA

100 ANNI DI STORIA, DA PORTELLA DELLA GINESTRA A MELFI, DONNE E UOMINI CHE HANNO LOTTATO E LOTTANO PER:
LIBERTA’ DIRITTI DIGNITA’

CGIL IL SINDACATO SOLIDALE CHE METTE INSIEME GLI INTERESSI DI TUTTE LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI.
VOTA LA LISTA SLC-CGIL
PUOI DARE LA PREFERENZA AD UNO DEI CANDIDATI DELLA LISTA
Il sindacato è ognuno di noi che si impegna collettivamente per un risultato generale, questo è quello che propongono:

Agostini Emanuela

Furgiuele Gianpaolo

Pati Assunta

Amodio Gaetano

Grompone Gianfranco

Pugliesi Claudia

Boison Aurora

Lisi Elimena

Roatto Giandomenico

Brancorsini Cinzia

Marotta Giuseppe

Scopino Pompeo

Cerilli Stefania

Migliorelli Francesca

Spinedi Alessandro

Coccia Norma

Morello Silvia

Tarantelli Giampiero

Cosimi Barbara

Nuti Davide

Tibaldi Roberto

D'Alessandri Maria

Pacifici Emiliana

Torcigliani Matteo

De Marchi Martina

Panariello Maria

Turriziani Eleonora

Di Seri Angelo

Pani Marcello

Volpi Marco

TANTI PER RAPPRESENTARE TUTTI

giovedì 10 aprile 2008

ELEZIONI RSU/RLS ATESIA

Come CGIL il 7 aprile abbiamo aperto le procedure per le elezioni delle RSU in Atesia, quelle in essere sarebbero scadute naturalmente a giugno, abbiamo però scelto di indire le elezioni (stando comunque nelle regole) il prima possibile, rendendoci conto, per il gravoso lavoro già svolto ed i numeri esigui di rappresentanti sindacali, della necessità di incrementare e rinnovare la RSU.
Per noi la pratica DEMOCRATICA è essenziale, solo attraverso una rappresentanza riconoscibile si può dare risposta ad istanze giornaliere.

14 MOTIVI PER VOTARE LA CGIL:
1. perché è il sindacato della partecipazione, tutti i passaggi democratici sono stati svolti per volontà principale o unica della CGIL,
2. perché ha riconosciuto i propri errori fatti su Atesia ed ha investito nel cambiamento, presenza e qualità della contrattazione,
3. perché si è impegnata con le istituzioni per avere cambiamenti normativi a favore dei lavoratori dei Call Center, ultima circolare sull’Outbound,
4. perché ha dimostrato di essere il sindacato della contrattazione ed anche del conflitto,
5. perché presenterà una lista numerosissima e piena di donne e uomini con la volontà di cambiare le cose,
6. perché non è il sindacato dei favori ma rappresenta i bisogni generali,
7. perché è stato il sindacato che ha ideato e fatto applicare le macrofasce,
8. perché li dove la CGIL non è il primo sindacato le macrofasce sono state smontate, gli orari e l’organizzazione del lavoro sono peggiorati,
9. perché si è impegnato e si impegnerà per il miglioramento salariale, da subito l’aumento delle ore lavorate altrimenti sarà ancora sciopero,
10. perché è il sindacato che non ha firmato il Patto per l’Italia con Berlusconi ed ha difeso l’art 18 dello Statuto dei lavoratori (3000000 di persone in Piazza),
11. perché è il primo sindacato in Italia ed è quello che vuole mantenere la centralità del Contratto Nazionale, la contrattazione territoriale o aziendale non vive in aziende padronali come Atesia,
12. perché vuole mantenere ed estendere i diritti, puntando sul miglioramento della condizione di vivibilità ed ambientale dentro Atesia,
13. perché in questi mesi ha risposto efficacemente a contestazioni e problematiche individuali,
14. perché sa che solo con la costituzione di una forte rappresentanza interna si possono cambiare le cose in Atesia.
Per tutti questi motivi vi invitiamo a sostenere la CGIL, a partecipare anche nelle sue liste alla fase elettorale, sappiamo di poter rappresentare tutte e tutti vi chiediamo di essere tanti.
Roma, 8 aprile ’08

Slc Cgil Roma e Lazio - Cdlt Cgil Roma - Rsu Slc-Cgil Atesia

mercoledì 9 aprile 2008

Intervento alla iniziativa de " La Sinistra L'Arcobaleno" dedicata al mondo del lavoro

Il mio nome è Barbara Cosimi sono una lavoratrice di Atesia, uno dei più famosi call center romani.
Tutti conoscono la storia di Atesia, una storia che racconta di un emblema della precarietà dei nostri tempi, dove solo la lotta e l’impegno di molti ha prodotto un forte no ad una condizione di ricatto continuo legata alla tipologia contrattuale. Voglio ricordare infatti che fino a non molto tempo fa tutti i lavoratori presenti in questa azienda avevano contratti co.co.pro. Ed e’per me quella realtà complicata e difficile che vivo quotidianamente, un punto di osservazione privilegiato di una società che si delinea sempre più permeata di precarietà. Uno spaccato sociale nel quale osservare anche il consolidamento di una nuova forma di precarietà, non più legata alla tipologia contrattuale : il processo della cosiddetta stabilizzazioni seguita alle lotte e alla circolare Damiano del giugno 2006 ha visto infatti l’assunzione a tempo indeterminato di migliaia di lavoratori dei call center e dunque anche l’assunzione in Atesia dei lavoratori precari. La precarietà si configura qui ora essenzialmente come instabilità salariale. In Atesia infatti la media di retribuzione e’ di 600 mese e la condizione economica media dei lavoratori dei call center in outsourcing si allinea più o meno su questa cifra. Per la maggior parte sono infatti lavoratori assunti con contratti part-time, dove la normalità è dover avere due attività lavorative per poter arrivare alla cosiddetta quarta settimana, con tutte le difficoltà che ne seguono nella gestione della vita personale. Basta ad esempio pensare ai tempi ed anche ai costi per lo spostamento da un posto di lavoro ad un altro in una città come Roma, oppure alle estreme complicazioni che ne derivano nella cura della propria famiglia. L’orario di lavoro così non è più di otto ore, ma diventa anche di 12 giornaliere.
Una realtà certo non di piccolo conto né fatta di numeri esigui ( si contano infatti circa 20.000 addetti nei call center).
La realtà del lavoro del call center è uno spaccato significativo che si affianca a realtà lavorative anche molto differenti tra loro, dove forse l’unico filo conduttore e’ la presenza di grosse sacche di lavoro precario. L’esercito dei lavoratori precari infatti si incrementa sempre di più in tutti i settori dall’amministrazioni, alla ricerca, ai servizi.
La precarietà contrattuale o la nuova forma di precarietà salariale e’ sempre più radicata nella nostra realtà e si trasforma in un disagio sociale che allontana dai modi e dai luoghi della vita sociale, che rende complicata e difficoltosa affrontare la quotidianità fatta di accesso alla casa ed ai servizi.
Questa condizione che vivo e vedo vivere dai miei colleghi mi ha portato dunque ad un’attività sindacale che mira ad un miglioramento delle condizioni salariali e di vivibilità all’interno dell’azienda, con lotte tese anche all’acquisizione di un reddito che superi la soglia di povertà.
Tuttavia credo che sia anche la buona politica , che deve affiancare un buon sindacato, quella che deve farsi carico di questa nuova realtà e che affronti con coraggio e concretezza le carenze sociali a cui noi oggi abbiamo il dovere di guardare.
Una buona politica che veda il superamento della legge 30, che riveda le norme del part-time sagomate più sulle esigenze dei lavoratori che non su quelle delle aziende, che controlli che le gare di appalto siano nelle regole e non al ribasso e che riveda le cessioni di ramo d’azienda. Una politica che garantisca aiuto ai giovani e ai non più giovani precari nell’accesso alla casa, diventata ormai un privilegio per pochi fortunati che possono contare su un aiuto di altri, una facilitazione nell’accesso all’istruzione, ai trasporti, alla cultura e alla bellezza, beni questi ultimi non superflui ma necessari per un’integrazione sociale che renda viva e sana la nostra collettività. Una città dunque in grado di rispondere solidalmente alle difficoltà di moltissimi lavoratori precari che in essa vivono, lottano e si muovono quotidianamente.
La mia candidatura come consigliere al comune di Roma si pone come una sfida assunta già con l’attività sindacale e che continua attraverso questa esperienza, una sfida che mira dunque a dare strumenti a tutti quei giovani e meno giovani nel superamento di questa precarietà acquisita purtroppo ormai come uno stato, direi, mentale, che tanto nuoce alle nostra società contribuendo a renderla sempre più grigia.
Come cittadina e lavoratrice mi attendo che la politica tutta si faccia carico concretamente di una condizione che non può e non deve più attendere risposte e per la quale è necessario lavorare ed impegnarsi.

Roma 07/04/2008
Cosimi Barbara rsu Slc Cgil Atesia
http://www.barbaracosimi.blogspot.com

lunedì 7 aprile 2008

Comunicato con cui vengono indette le elezioni RSU

Roma, 7 aprile 2008
Spett. Direzione Aziendale Atesia spa
Ai lavoratori della ditta Atesia spa
e p. c. All’Unione Industriali di Roma

Il sottoscritto Anelio Corsi in qualità di Segretario della Slc Cgil Roma e Lazio,
comunica

che sono indette le elezioni delle R.S.U. della ditta Atesia spa.
Entro 15 giorni dalla data della presente provvederò a comunicare alla Commissione elettorale l’elenco dei candidati che concorreranno, per la lista da me rappresentata, per l’elezione di n° 24 componenti della R.S.U.
Vi comunico che il componente della Commissione elettorale, per l’organizzazione da me rappresentata è il Sig.ra Leonida Natale.
Invito la Direzione aziendale ad ottemperare a quanto contenuto nell’art. 22 del regolamento allegato all’accordo del 20.12.1993.

In fede
Per la Slc Cgil Roma e Lazio
Anelio Corsi

martedì 1 aprile 2008

riflessioni sul convegno di torino

Il 25-26 febbraio abbiamo partecipato insieme ad altre delegazioni provenienti da tutta Italia al convegno sui call center in outsourcing tenuto a Torino. L’incontro ha fatto nascere l’esigenza di un successivo confronto in cui abbiamo verificato le diverse realtà e difficoltà di gestione in situazioni indubbiamente gravose.
I lavoratori del call center sono stati identificati a lungo come giovani studenti di passaggio, ad oggi siamo una categoria di 20.000 dipendenti a tempo indeterminato spesso legati a commesse che rendono il nostro posto di lavoro precario e dove predomina un economia al ribasso esigendo però la massima flessibilità. I luoghi di lavoro sono spesso malsani, sul modello delle catene di montaggio in cui la legge 626 è considerata solo per la pausa di 15minuti e la contrattazione di secondo livello è una realtà molto lontana.
Il percorso è arduo e lungo per riuscire ad arrivare ad essere realmente una categoria di lavoratori, magari come quella dei metalmeccanici, con diritti e regole solide nel rispetto delle proprie capacità e mansioni. La sfida che questi delegati hanno deciso di affrontare è pesante, queste persone si sono prese l’impegno di essere i nostri portavoce e molti di loro hanno scelto di stare in prima linea piuttosto che accettare o rimanere inermi con un atteggiamento critico non propositivo. Ad oggi sono ancora più convinta nell’impegno di questi colleghi che necessitano del sostegno e partecipazione di tutte quelle persone sensibili nel voler far crescere il proprio posto di lavoro nel rispetto e dignità dell’individuo e della categoria.
Fenice