mercoledì 9 novembre 2011

Comunicato Stampa Segreteria nazionale Slc Cgil




CALL CENTER: AD ALMAVIVA ROMA (EX ATESIA)

CGIL SI CONFERMA PRIMO SINDACATO

“Con oltre 650 voti su circa 1350 votanti, SLC-CGIL si conferma di gran lunga il primo sindacato per voti ed RSU in Almaviva Roma, il call center più noto alle cronache come Atesia. SLC-CGIL si aggiudica infatti 12 RSU su 24, seguita da Cobas, Uilcom-Uil, UGL, Fistel-Cisl e si conferma il primo sindacato anche a livello nazionale nel gruppo guidato dal Dott. Tripi”. Così dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Solari della Segreteria Nazionale della CGIL e Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL con delega alle TLC.

“L’importante risultato di SLC-CGIL, in un luogo simbolico come la ex Atesia, è il risultato di una linea fatta di lotte, vertenze individuali e collettive ma anche di accordi, alcuni sofferti, ma sempre sottoscritti a tutela dell’occupazione e delle professionalità. Insomma paga la linea di SLC-CGIL nel settore, dalle stabilizzazioni agli accordi di secondo livello, fino alla gestione sofferta delle riorganizzazioni. E paga la linea della CGIL più in generale nel Paese a tutela del contratto nazionale, dei diritti, di uno sviluppo più giusto e solidale”.

“Il lavoro svolto dai delegati uscenti – concludono i sindacalisti – e l’impegno dei candidati, degli iscritti, dei responsabili territoriali di SLC-CGIL, è stato un lavoro enorme e, alla fine, premiato. Un ringraziamento vero va a queste compagne e compagni che operano in un’azienda difficile, con una controparte spesso inaffidabile e in un contesto di oggettive difficoltà economiche per il settore. La fiducia che centinaia di lavoratrici e lavoratori di Almaviva hanno voluto confermare alla CGIL è un patrimonio prezioso che ci consegna un mandato importante. SLC-CGIL e CGIL, a tutti i livelli, faranno il massimo per onorare l’impegno preso con i lavoratori, impegnandosi ancora di più a tutela di diritti e occupazione”.



mercoledì 26 ottobre 2011

Elezioni Rsu - Rls Almaviva Contact (6-7-8 novembre): Lista candidati Slc Cgil





ALLE ELEZIONI DELLA RSU/RLS DI ALMAVIVA CONTACT ROMA

io voto per la difesa del lavoro

io voto per l’aumento delle ore

io voto per il giusto inquadramento

io voto per il rispetto del contratto

io voto per dire no all’art. 8

io voto per la salute e sicurezza

io voto per la formazione

io voto perche’ il sindacato e’ partecipazione

io voto i candidati della SLC-CGIL

1. AVALLONE ROBERTO

2. BARBATO MARIA LAURA

3. BENAVOLI DOMENICO

4. BISSIRI NICOLA

5. CIOGLI ANDREA

6. COCCIA NORMA

7. COCO PIERO

8. COMANDE’ MAURO

9. FUMAROLA FRANCESCO

10. IACCARINO STEFANIA

11. MAIURI FRANCESCO

12. MASTROIANNI ISABELLA

13. MAZZITELLO PASQUALE

14. MELE MANUELA

15. MONTESI MASSIMILIANO

16. MORETTI ILARIA

17. MORELLO SILVIA

18. MORRONE MARIA TERESA

19. OBAMBI ROGER GODEFROY

20. PANI MARCELLO

21. PERRONE TIZIANA

22. ROSI ROSSELLA

23. SBARDELLA BARBARA

24. SCOPINO POMPEO

25. SPALLINO MARIA LOREDANA

26. SPINEDI ALESSANDRO

27. TADDEI FABIO

28. TEGAZI ROBERTA

29. TOPA AGNESE

30. VALLE NATASCIA

31. COSIMI BARBARA






giovedì 13 ottobre 2011

Comunicato Rsu Slc Cgil Almaviva C (11.10.2011)




SMALTIMENTO FERIE ROL EX FESTIVITA’

In data 11 ottobre 2011 l’Azienda ha comunicato la necessità dello smaltimento forzoso dei residui 2010-2011 di rol, ferie, ex festività.

Tale necessità si pone a detta aziendale per la notevole diminuzione di traffico su tutte le commesse del centro, su alcune tale calo risulta essere fisiologico (es: sui servizi previdenziali), su altre imprevisto, come ad esempio la commessa Alitalia.

Sempre secondo la comunicazione aziendale tale smaltimento è necessario per l’andamento complessivo del centro di Roma che ha visto una chiusura negativa del II semestre dell’anno.

La Rsu Slc-Cgil ha ribadito la propria forte contrarietà a procedere allo smaltimento forzoso degli istituti contrattuali essendosi già responsabilmente impegnata su tale tema a luglio, a fronte di una condizione di difficoltà presentatasi nel periodo estivo su alcune commesse.

Non possiamo accettare che tale modalità diventi un modus operandi aziendale.

ROMA 11/10/2011

RSU SLC-CGIL



martedì 11 ottobre 2011

Comunicato Rsu Slc Cgil Atesia/Fistel Cisl/Uilcom Uil (11.10.2011)



TRASFERIMENTO SEDE

Nell’ultima riunione tra Rsu e Azienda svoltasi in data 11 ottobre ed a seguito del sollecito da parte della Rsu Slc Fistel Uilcom, l’Azienda ha comunicato il trasferimento di una parte delle commesse attualmente sul sito di via Lamaro nella sede di via Casal Boccone.

La locazione dell’edificio di via Lamaro è in scadenza per una parte a febbraio 2012

( piano piastra e p. -1 circa 400 postazioni ), la restante parte con scadenza a maggio 2012. Per quest’ultima scadenza l’Azienda ha già richiesto una proroga fino a dicembre 2012.

Il trasferimento avverrà in più tranches dal 20 novembre fino al 30 gennaio.

Le commesse che verranno interessate a tale operazione saranno:

SOGEI nel periodo dal 20 al 24 novembre

EQUITALIA – CONSIP dal 17 al 20 gennaio

INPS - INPDAP - ANTIVIOLENZA dal 24 al 30 gennaio.

L’Azienda sta ancora valutando sul possibile trasferimento delle commesse Leasys e Eni.

Le rimanenti commesse del sito rimarranno per il momento sulla sede di v. Lamaro.

Sul successivo trasferimento della sede di Lamaro ancora ad oggi nulla è stato deciso da parte aziendale.

Come Rsu Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil abbiamo evidenziato la ingente difficoltà che tale trasferimento produrrà sui lavoratori sia perchè per la maggior parte i lavoratori abitano nelle zone attigue a via Lamaro, sia perché impatta su una popolazione per lo più a 4 ore con un salario esiguo

Abbiamo per questo richiesto alcune tutele da cui non si puo’ prescindere:

come primo punto abbiamo sottolineato la assoluta necessità di implementare il servizio navette ad oggi già presente sulla sede di Casal Boccone ma assolutamente insufficiente a rispondere alle esigenze dei colleghi che verranno trasferiti. Abbiamo quindi richiesto che venga realizzato un servizio navetta che risponda alle matrici orarie delle commesse.

Come rsu abbiamo anche sottolineato l’insufficienza dello spazio adibito a parcheggio ad oggi già saturo.

Abbiamo inoltre richiesto che vengano valutate esigenze particolari e casi più difficoltosi e critici ( doppio lavoro, lavoratrici madri,l. 104, residenti al di fuori dal comune di Roma etc.)

Su tali richieste l’Azienda ha dato la disponibilità ad un confronto concreto sia in merito al servizio navette sia in merito all’analisi di esigenze particolari. Sui parcheggi la difficoltà di ampliare lo spazio adibito si pone a causa di un vincolo paesaggistico sulla zona attigua.

Entro la fine di ottobre verrà effettuato un nuovo confronto per valutare la proposta aziendale in merito al servizio navetta e le varie criticità che ci verranno segnalate dai lavoratori.

ROMA 11/10/2011

RSU SLC-CGIL/FISTEL CISL/UILCOM UIL



Assemblee sindacali


SLC-CGIL/FISTELCISL/UILCOM UIL

ASSEMBLEA SINDACALE

Via Lamaro

Per le Commesse : SOGEI-EQUITALIA/GERIT-MULTISKILL CONSIP-INPS-INPDAP-LEASYS-ENI-ANTIVIOLENZA

17 OTTOBRE 2011

10.00-11.00

12.00-13.00

15.00-16.00

17.00-18.00

Odg: Trasferimenti sede

Varie ed eventuali

SEGRETERIE TERRITORIALI

SLC-CGIL/FISTELCISL/UILCOM UIL



ASSEMBLEA SINDACALE SLC CGIL ISCRITTI/SIMPATIZZANTI

ASSEMBLEA SINDACALE SLC CGIL ISCRITTI/SIMPATIZZANTI

14 ottobre 2011

SEDE VIA LAMARO

10.00-11.00

12.00-13.00

14.00-15.00

16.00-17.00

18.00-19.00

19 OTTOBRE 2011-

Casal Boccone

10.00-11.00

12.00-13.00

15.00-16.00

16.30-17.30

Odg: accordo interconfederale 28 giugno 2011

Elezioni rsu/rls

Varie ed eventuali

SEGRETERIA TERRITORIALE SLC CGIL




giovedì 19 maggio 2011

Comunicato Rsu Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Tlc Ugl (20.5.2011)



Nessuna menzogna, solo tutela del lavoro e dei lavoratori


Il giorno 16 Maggio 2011 presso la sede dell’Unione Industriali di Roma è stata firmata l’intesa sulla Cassa integrazione in Almaviva Contact.

Qualcuno dice che nulla è cambiato, ma noi rispondiamo con i FATTI…

Questo lo scenario al 29 MARZO:

CONSIP 87 PERSONE
WIN JET 23 PERSONE
ALITALIA 52 PERSONE
AVCP 23 PERSONE
SOGEI 132 PERSONE + 32 TEMPI DETERMINATI + 56 INTERINALI
STAFF 41 PERSONE (cigo a rotazione)
TOTALE: 363 esuberi dichiarati.

Non esisteva una data di fine, pertanto la Cassa sarebbe potuta rimanere aperta anche per 1 anno trasformando di fatto l’ammortizzatore sociale in strumento di flessibilità, ossia nell’ anno l’azienda avrebbe potuto mandare in cassa fino ad un massimo di 320 persone, magari girando il traffico verso altri centri e inibendo chissà per tutto il tempo il ricorso al lavoro supplementare/straordinario sull’intero centro.
Perdita minima del 20% dello stipendio (senza la volontà aziendale di anticipare in caso di mancato accordo le retribuzioni).
Perdita del diritto alla maturazione di Rol, ferie ed ex festività nel periodo di cassa.
Perdita della commessa Alitalia, tra l’altro ad alto valore economico e pessimo segnale per il sito di Roma.

Ci vuole coraggio per dire che nulla è cambiato… OGGI grazie alla mobilitazione e alle iniziative organizzate dalle Rsu (SCIOPERO RIUSCITO DEL 22 APRILE, RACCOLTA DI 1200 FIRME DI LAVORATORI CONSEGNATA ALL’ INPS, VOLANTINAGGIO A FIUMICINO PER LA QUESTIONE ALITALIA………..),
siamo arrivati qui:

• La Cassa integrazione terminerà per tutti i lavoratori l’ 11 luglio
(DATA CERTA DEL RIENTRO EFFETTIVO AL LAVORO DEGLI ULTIMI COLLEGHI)

• I lavoratori durante il periodo di cassa a partire dal 6 Giugno riceveranno l’integrazione economica del 100% a fronte della partecipazione ai corsi di formazione che, al contrario di quanto scritto sul volantino dei Cobas, non prevede affiancamenti on the job (sicuramente l’azienda ringrazierà i Cobas per il suggerimento dato con tanto di normativa!!!).Nello stesso volantino si afferma che “i lavoratori saranno obbligati a recarsi in azienda a svolgere formazione….” e quale sarebbe il problema visto che la formazione per noi è sempre valore aggiunto???
(RECUPERO SALARIO)

• I colleghi durante la cassa continueranno a maturare ROL, FERIE ed EX FESTIVITA’. Tali istituti non vengono maturati per legge mentre si è in cassa integrazione, pertanto diversamente da quanto riportato sul volantino Cobas, non sono i lavoratori a pagarseli da soli.

• Il personale Avcp (20 colleghi, non più 23) entrerà in Cigo solo dal 01 giugno, e sarà formato e ricollocato sul Comune di Roma entro il 27giugno.

• La cassa integrazione per lo staff finirà il 20 Giugno.

• I lavoratori impiegati su Alitalia non andranno in cassa e la commessa al momento proseguirà sul sito di Roma.
Altro punto fortemente rivendicato e “portato a casa”

• Alcuni colleghi al rientro dalla cassa, avranno assegnati turni al di fuori dell’attuale macrofascia (ma, come dichiarato formalmente dall’azienda, sarà specificato sulla lettera individuale consegnata a tutti i lavoratori interessati che la variazione d’orario avrà termine entro il 30 settembre).
Saranno esclusi da tale modifica i lavoratori con turni agevolati e con altro lavoro certificato.

Le Rsu ritengono che gli atteggiamenti e le inaccettabili posizioni aziendali siano rientrati grazie al sacrificio alla costanza e alla lotta di tutti.

Non è con il facile populismo che si risolve il disagio dei lavoratori, ma assumendosi la responsabilità di garantire loro il lavoro, il salario, i diritti !!!


Roma 20 maggio 2011

RSU SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, TLC UGL


Verbale di accordo 16 maggio 2011




giovedì 21 aprile 2011

Petizione contro la cassa integrazione




FIRMA LA PETIZIONE!!!!!!!

All'attenzione del Ministero del Lavoro
e della Previdenza Sociale per gli ammortizzatori sociali
All'attenzione Sede Inps di ROMA TUSCOLANO


In riferimento alla richiesta di CIGO presentata da Almaviva C. Roma con lettera consegnata alle Rsu il 30/03/2011 e il successivo esame congiunto tenutosi presso UIR di Roma nella sede di Via Noale rispettivamente il 7 e il 19 c.m. conclusosi con un mancato accordo desideriamo informare gli Enti Erogatori di tale Istituto sulle questioni che non ci hanno consentito di condividere questo percorso Aziendale.
Nello specifico riportiamo le istanze rappresentate sia verbalmente che per iscritto dalle RSU e dalle Organizzazioni Sindacali al Tavolo, che ad oggi sono rimaste insoddisfatte:
• Abbiamo rappresentato che, mediamente nel mese di Febbraio e Marzo, circa 230 persone al giorno hanno effettuato lavoro straordinario; abbiamo chiesto il tasso d’incidenza sulle commesse e il numero complessivo delle ore di supplementare/straordinario svolto nel centro.
• Abbiamo richiesto il dato sullo straordinario/supplementare effettuato nei siti con commesse gemelle per verificare la possibilità di applicare solidarietà tra centri operativi.( Nei siti di Palermo e Catania si eseguono le stesse lavorazioni di Roma per le commesse Tim 119, Alitalia, Mediaset, tale informativa sarebbe stata opportuna in sede di verifica per avere la certezza che non si saturasse un sito al fine di scaricarne un altro).
• Abbiamo richiesto alcuni dettagli sulla composizione del bacino Consip (composto da 75 unità), in quanto ci risultano spostamenti effettuati anche dopo la notizia ufficiale del termine della commessa, e in più abbiamo richiesto di verificare se il numero di personale “con limitazioni” è in linea con le percentuali del Centro.
• Abbiamo richiesto la motivazione per cui il personale in lingua di Windjet (ora in Ferie e ROL forzati fino all'azzeramento) non è stato ricollocato da subito su alcuni servizi che hanno presidio in lingua (Comune di Roma, Tim119, Antiviolenza…) e che ad oggi sono rimasti parzialmente vacanti poichè fino al 31 marzo sono stati gestiti da personale somministrato.
• Abbiamo richiesto dettagli sul servizio SAP di Alitalia, attualmente gestito in sede da personale di altra azienda (risultano circa 15 persone).
• Abbiamo richiesto chiarimenti sull’ impiego strutturale di personale Lap, (su dichiarazione dell’azienda in forze ci sono circa 460 unità e le attività risultano ancora in espansione) e l’eventualità di inserirvi anche temporaneamente il personale dipendente.
• Abbiamo fatto presente che il personale individuato come in esubero non ha scelto la commessa di appartenenza, che tale personale è formato su più skill e quindi perfettamente in grado di fornire la propria prestazione anche su altre commesse presenti nel Centro di Roma .
• Abbiamo ribadito l’incoerenza della decisione di trasferire la commessa Alitalia dal centro di Roma ad altro sito visti anche gli ottimi risultati in termini qualitativi, professionali ed economici che la stessa ha raggiunto proprio negli ultimi mesi (aggiudicazione di Canvass del Cliente, introiti extra dalla vendita di biglietti, ecc…): decisione che porta inevitabilmente all’impoverimento del centro e ne lega le sorti sempre più alla commessa Tim 119/Tim Business.

Certi che che le informazioni da Noi richieste e le perplessità complessive rispetto ai temi sollevati vengano fornite e chiarite da Almaviva C. in modo puntuale e rigoroso ai Vostri Uffici Competenti rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e approfondimento.

Roma 20/04/2011

RSU Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil Almaviva C.ROMA


Sciopero venerdì 22 aprile 2011



Le Segreterie Territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil proclamano lo sciopero per l’intero turno di lavoro di tutti i lavoratori Almaviva Contact delle sedi di Roma nella giornata del

22 aprile 2011


Roma 19 aprile 2011



Segreterie Territoriali Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil


giovedì 7 aprile 2011

Incontro Cassa Integrazione: Comunicato Rsu Slc Cgil/Fistel Cisl/Uilcom Uil Almaviva C (7.4.2011)



Si e’ tenuto presso l’ Unione Industriali di Roma oggi 07/04/2011 il primo incontro previsto da legge sull’ apertura delle procedura di Cassa integrazione.
L’Azienda ha ribadito l’intenzione di proseguire nel percorso, anche se con numeri molto inferiori a quelli comunicati inizialmente in virtù anche dell’acquisizione della Commessa Sogei, ma ribadendo l’intenzione di riportare Alitalia in altra sede e confermando la perdita di Consip, Windjet e Avcp.
Le Rsue le OO.SS hanno a questo punto chiesto alcuni dati per verificare i numeri forniti:
• Abbiamo rappresentato al tavolo che mediamente nel mese di Febbraio e Marzo circa 230 persone al giorno hanno effettuato lavoro straordinario, chiediamo su quali commesse incidono e quale è il numero complessivo delle ore di supplementari/straordinari svolti nel centro.
• Abbiamo richiesto il dato sugli straordinari/supplementari effettuati nei siti con commesse gemelle per verificare la possibilità di applicare solidarietà tra centri come avvenuto in occasione dell’ ingresso di Alitalia su Roma a fronte della cessione di traffico Tim 119.
• Abbiamo richiesto alcuni dettagli sulla composizione del bacino Consip, in quanto ci risultano spostamenti effettuati anche dopo la notizia ufficiale del termine della commessa, e in più abbiamo richiesto di verificare se il numero di “categorie protetta” (104, Logabili Parziali ….. ) è in linea con le percentuali del Centro.
• Abbiamo richiesto per quale motivo il personale in lingua di Windjet non è stato ricollocato da subito su alcuni servizi che fanno presidi in lingua (comune di Roma e/o Antiviolenza ) che ad oggi sono vacanti e fino al 31 marzo gestiti da personale somministrato.
• Abbiamo richiesto dettagli sul servizio SAP di Alitalia, gestito in sede da personale di altra azienda, risultano circa 15 persone.
• Abbiamo richiesto chiarimenti sull’ impiego strutturale di personale Lap, vedi vendita chiavette, e l’eventualità di inserirvi anche temporaneamente il personale dipendente.
• Abbiamo ribadito l’incoerenza della decisione di portare via la commessa Alitalia dal centro di Roma visti gli ottimi risultati in termini qualitativi, professionali ed economici che la stessa ha raggiunto proprio negli ultimi mesi (aggiudicazione di Canvass del Cliente, introiti extra dalla vendita di biglietti, ecc…): decisione che porta inevitabilmente all’impoverimento del centro e ne lega le sorti sempre più alla commessa Tim 119/Tim Business.

Inoltre ma non da ultimo abbiamo posto la questione dei rol /ex festività imposti illegittimamente dall’azienda ai lavoratori e negati ad altri come più volte denunciato nei comunicati.

L’azienda non ha fornito spiegazioni sufficienti e dati verificabili, pertanto si è reso necessario un rinvio della riunione al fine di assolvere agli obblighi di informazione in data da stabilire e comunque entro il 26 Aprile.
Riteniamo che le soluzioni, anche in virtù dei numeri ridotti, possano essere trovate all’interno dell’ Azienda.



Rsu Slc Cgil Atesia/Fistel Cisl/Uilcom Uil ALMAVIVA C. ROMA


lunedì 4 aprile 2011

Comunicato Rsu Slc Cgil Atesia/Almaviva C. (4.4.2011)



IL CIELO IN UNA STANZA


La Rsu denuncia, che, in questi giorni, l’ Azienda ha individuato tra i colleghi che operavano sulle commesse terminate, coloro che non hanno disponibilità di ferie e Rol e nonostante siano formati su vari servizi presenti sul centro, si preferisce tenerli inoccupati dentro una stanza senza fare nulla.
Tutto ciò, riteniamo, sia lesivo della dignità dei colleghi e del lavoro, è inaccettabile infatti che a fronte di straordinari richiesti su molte commesse del centro di Roma, si privi quei colleghi (compresi quelli in ferie e rol forzati) del loro diritto al lavoro al fine di drammatizzare una situazione già complicata.
Tutte le persone coinvolte in questa assurda e paradossale situazione, sono, in virtù della loro formazione e professionalità, in grado da subito di essere riposizionate senza estranearle dal ciclo produttivo aziendale, e se ciò non avviene è figlio solo di un’atteggiamento Aziendale volto a piegare nello spirito i colleghi: “NON MI SERVI, SONO COSTRETTO A TENERTI, PRIMA O POI MI LIBERERO’ DI TE!!!!!!”
Tutto ciò, prima che da un punto di vista sindacale, è inaccettabile moralmente ed eticamente, e come tutti gli atteggiamenti dispotici indica la precisa volontà di un Azienda che non avendo argomenti procede a colpi di forzature (ROL, ferie ex festività, spostamenti illogici di personale su commesse etc etc ……..), ma tutto ciò non ci spaventa…..

“... Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.


Rsu Slc CGIL Almaviva C


sabato 2 aprile 2011

Comitato Cigo Slc Cgil Almavivac




Informiamo tutti i colleghi che abbiamo creato una email apposita per inviarvi tutte le informazioni ed i comunicati circa l’attuale situazione che stiamo vivendo in queste ore.
Invitiamo tutti coloro che volessero ricevere tali dati a scrivere all’indirizzo inserito nel titolo indicando il vostro nome, cognome, servizio di appartenenza e gli eventuali recapiti alternativi su cui volessero essere contattati

Roma 01 aprile 2011

Rsu Slc Cgil Almaviva Contact


venerdì 1 aprile 2011

Elezioni Fondo telemaco



COMUNICATO


ELEZIONI FONDO TELEMACO (TLC): AL VOTO NEI SEGGI SLC-CGIL SI CONFERMA PRIMO SINDACATO CRESCENDO DEL 4,4%. CALANO UILCOM-UIL E FISTEL-CISL.



Al termine del voto presso i seggi allestiti nelle principali aziende di telecomunicazioni, per le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori nel Fondo Previdenziale di settore, la SLC-CGIL si conferma il primo sindacato crescendo notevolmente in termini assoluti e percentuali (+4,4%), raggiungendo il 40,2% dei consensi. Calano invece la Uilcom-Uil (passando dal 25,5% al 23,8%) e la Fistel-Cisl (dal 26,6% al 22,4%). Cresce di poco alla UGL Telecomunicazioni passando dal 12,4% al 13,5%.

“Mancano ancora i voti postali che giungeranno entro il 10 Aprile, ma il segnale è evidente e conferma la crescita di consenso verso SLC-CGIL nei posti di lavoro, premiando una linea coerente fatta di accordi, ma anche di vertenzialità diffusa, lotta, impegno di centinaia di militanti e delegati tanto nelle aziende titolari di licenza, a partire da Telecom, quanto nei call center”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL.

“Un ringraziamento – conclude Genovesi – va alle tante lavoratrici e lavoratori che hanno premiato la CGIL e ora tutti impegnati per replicare il successo nel voto postale e soprattutto per la massima adesione allo sciopero generale del 6 maggio che, per le aziende di telecomunicazioni, sarà per l’intera giornata”.


Roma, 1 Aprile 2011


domenica 20 febbraio 2011

III Conferenza Nazionale delle lavoratrici e lavoratori dei call center (18-19 febbraio 2011)




Salario, diritti, futuro.
Quadriamo i conti.

III CONFERENZA NAZIONALE DELLE LAVORATRICI E
LAVORATORI DEI CALL CENTER

18 e 19 Febbraio Roma
Centro Congressi Cavour
Via Cavour 50

Venerdì 18 Febbraio 2011

Ore 9,30
Inizio lavori Assemblea Plenaria. Presiede:
Natascia Treossi – Segreteria SLC-CGIL Roma e Lazio
Ore 10,00
Relazione introduttiva e presentazione rapporto:
Alessandro Genovesi – Segreteria Nazionale SLC-CGIL
Interventi di delegati e strutture
Ore 11,45
Interventi di:
Stefano Parisi – Presidente Asstel-Confindustria
Sergio Abramo – Presidente Assocontact-Confindustria

Ore 12,30
Intervento di:
Susanna Camusso – Segretario Generale CGIL
Interventi di delegati e strutture
Ore 14,00
Conclusione
Prima giornata Assemblea Plenaria, di:
Emilio Miceli – Segretario Generale SLC-CGIL
(Pausa pranzo)
Ore 16,00/19,00
Gruppi di Lavoro
“Il mercato del lavoro dopo il Collegato”.
Coordina: Claudio Treves ( Dip. Politiche Attive del Lavoro – CGIL Nazionale)
“Controllo a distanza e privacy del lavoratore”.
Coordina: Carmen La Macchia (Docente Universitario)
“Stress da lavoro correlato: l’azione del sindacato”.
Coordina: Luisa Benedettini (Componente CGIL Commissione Ministero Lavoro)

Sabato 19 Febbraio

Ore 10,00: Assemblea Plenaria
Relazione dei gruppi di lavoro a cura dei coordinatori
Interventi di delegati e strutture
Votazione dei documenti conclusivi
Ore 13,00
Conclusioni della III Conferenza Nazionale di:
Fabrizio Solari – Segretario Nazionale CGIL

Ai lavori della prima giornata sono stati invitati i rappresentanti delle principali aziende di TLC e di Call Center in outsourcer

Documenti diffusi durante la III Conferenza Nazionale:

Relazione di Alessandro Genovesi - Segretario Nazionale SLC-CGIL

Quarto rapporto sulla dinamica occupazionale nei call center in outsourcing (febbraio 2011)

Campagna nazionale contro le delocalizzazioni nel settore delle TLC (febbraio 2011)

La SLC-CGIL nei call center (febbraio 2011)

Guarda il video su CGILTv

Visualizza il programma della Conferenza

venerdì 11 febbraio 2011

Comunicato Coordinamento Donne Slc Cgil



Carissime,

in questi giorni si parla continuamente di donne, sui giornali ed in televisione.

Finalmente, starete pensando.

Finalmente parlano di me, che ho 30 anni, una laurea, mille specializzazioni ed un contratto in scadenza al call center.
Finalmente parlano di me, che chiedo un part time da anni senza ottenerlo mentre i miei figli crescono tra un pre ed un post scuola, sempre più onerosi.
Finalmente parlano di noi, che pensavamo di poter andare in pensione dopo 40 anni di lavoro ed invece abbiamo scoperto, nel silenzio dei più, di avere ancora un altro lungo e stanco anno davanti.

Purtroppo non è così, purtroppo non è di noi che si parla, ma di donne oggetto di scambi, mercificazioni, come in un copione vecchio quanto l’umanità, sottomesse al potente di turno, a sua volta difeso da altre donne pronte a sacrificare pubblicamente la propria intelligenza sull’altare del potere.

Non fa notizia una donna madre lavoratrice che non dimentica l’impegno sociale e politico e che agisce quotidianamente rivendicando testardamente parità, dignità e diritti.

Non fa notizia quella donna, perché in fondo non fa comodo al potente pensare che esistano donne così, donne che non vendono la propria storia per una particina nello spettacolo serale di maggior ascolto, donne che non dimenticano che fino a pochi anni fa la violenza sessuale non era un reato contro la persona e che il lavoro di una donna veniva e viene ancora pagato meno di quello di un uomo.

Se davvero queste donne fossero al centro dell’attenzione non esisterebbe “il potente” ma un governo che di queste donne in quanto cittadine si occupa, che legifera per rendere davvero compatibili tempi di vita e di lavoro, che opera perché diritti e dignità siano riconosciuti a tutti i cittadini, senza distinzione di sesso genere e razza.

Da donne, scriviamo a voi che siete queste donne, perché a noi interessa la vostra storia, sempre straordinaria ed insieme vogliamo renderla pubblica perché parla di tutte noi.

Arrivederci in piazza il 13 febbraio.



Coordinamento donne SLC-CGIL


martedì 8 febbraio 2011

Comunicato Rsu Slc Cgil Atesia/Almaviva C. (8.2.2011)



COMUNICATO REPERIBILITA’ MAGGIORAZIONI NOTTURNE TEAM L.


Nella riunione del 08/02/11, tra Azienda e Organizzazioni Sindacali, la Rsu Slc Cgil ha denunciato l’applicazione “arbitraria” dell’ istituto della reperibilità sul servizio multiskill imponendo ai TL interessati la gestione da “remoto” (ossia da casa) ad esempio di ferie e permessi.
Dopo aver appurato il verificarsi di tale irregolarità, sia con la responsabile del servizio, che con i dirigenti del Centro, abbiamo chiesto che venisse ribadito inequivocabilmente che qualora i TL dovessero essere contattati in reperibilità l’unico intervento previsto è da svolgersi all’interno dell’azienda e verrà pagato, oltre che con l’indennizzo standard, anche con le maggiorazioni in straordinario previste dal Contratto Nazionale di Lavoro.
Invitiamo, pertanto, tutti i soggetti preposti alla gestione di tale istituto ad attenersi a quanto previsto dalla lettera di incarico.

Inoltre la Rsu Slc Cgil desidera informare i TL, che a seguito della nostra richiesta, come emerso nell’ultima assemblea con lo staff, la maggiorazione prevista per il lavoro notturno è stata uniformata al 32% ( anziché al 15%) .
Tale maggiorazione verrà corrisposta con decorrenza 1 Dicembre 2010.
Al momento L’Azienda ci comunica che erroneamente è stata applicata ancora la quota del 15%, ma che è stato predisposto il recupero del differenziale non corrisposto sulla prossima mensilità.

Roma, 08/02/2011
RSU SLC CGIL


lunedì 31 gennaio 2011

Camusso: "donne in piazza il 13 febbraio. E, quando sarà indetta, saremo con Art.21 alla manifestazione per la Costituzione"



Susanna Camusso, segretario Cgil è appena rientrata da un viaggio ad Auschwitz in occasione della Giornata della Memoria. "E' struggente - racconta a caldo il segretario della Cgil - l'effetto che fa trovarsi davanti ad uno dei più tristemente noti campi di concentramento, e al Campo2 dove si trovano le lapidi di tutti i Paesi. E la prima domanda che risuona assordante nella testa di ciascuno è: 'come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?' Poi c'è il secondo interrogativo: come fare a non cancellare la memoria della tragedia orribile dell'Olocausto? E rincuora vedere i tanti ragazzi arrivati fin lì con con i treni da tante parti d'Europa dopo aver preparato dei lavori a scuola su questi temi e che rimangano in silenzio raggelati davanti al cancello".

"La memoria - scriveva Cicerone - diminuisce se non la tieni in esercizio". Un esercizio a cui ci siamo disabituati?
Purtroppo sì. Il nostro Paese si sta abituando a pensieri e ricordi brevissimi. Non si mettono in fila i fatti degli ultimi anni. Siamo tutti costretti a vivere freneticamente il presente e così si perde la capacità critica. Per questo è essenziale distinguere sempre tra ciò che appare e le persone vere, in carne ed ossa, con le loro storie.

E' proprio su questo solco che Articolo21 ha deciso di proporre una manifestazione nazionale unitaria che abbia al centro della mobilitazione la Costituzione, e la memoria viva di una Carta, frutto di dure lotte, che conserva tutta la sua attualità...
Penso che la vostra sia un'iniziativa molto importante. La Costituzione deve essere il filo conduttore del nostro impegno e della nostra azione quotidiana. E saremo con voi quando deciderete di promuovere una mobilitazione a difesa dei valori della Carta. Così come saremo in piazza come donne il 13 febbraio. Una manifestazione alla quale sicuramente voi parteciperete...

Immaginiamo che le donne scendano in piazza il 13 anche perchè hanno qualcosa da dire in più, specie dopo ciò che è trapelato in queste settimane dalle intercettazioni...
Ognuna di noi, che con le sue fatiche, le sue scelte quotidiane ha progettato la sua vita si sente profondamente offesa nella sua dignità allorché le donne vengono considerate solo come oggetti di cui servirsi. Oggetti e merci, e le persone scompaiono... Scenderemo in piazza per manifestare la nostra indignazione e per dire che c'è un'altra Italia che non accetta questo modello, e che pensa alle donne non come "oggetti" ma come "soggetti". In piazza inoltre anche per dire agli uomini: 'se non parlate adesso, quando?'

E agli uomini di governo cosa chiederete?
Di andarsene. A cominciare dal capo. Perchè questo governo non ha fatto nulla. Anzi una cosa l'ha fatta: ha rovinato l'Italia e noi ora abbiamo bisogno di ricostruirne le radici a partire dalla difesa e dal ripristino dei valori della Costituzione.

Chiedere qualcosa anche ai media? Giornali e tv hanno meritoriamente presidiato i cancelli di Mirafiori durante il referendum per poi, sostanzialmente, dileguarsi...
Chiediamo che non lo facciano, che continuino a presidiare i luoghi del lavoro. Mi stupisco ogni volta perchè quando c'è un referendum o un fatto importante di cronaca si riscoprono magicamente gli operai. Poi i riflettori si spengono. Se dovessi rivolgere un appello direi: andate davanti alle fabbriche anche quando non c'è un referendum o un casus belli, fatene oggetto di informazione costante, perchè il lavoro è la vita quotidiana delle persone. Nel lavoro si determinano gli elementi di democrazia e di crescita del paese o, quando il lavoro non c'è, è precario e senza diritti, quelli di arretramento.

Lo pensiamo anche noi...
(ride) Si finisce sempre per dirlo a quelli che già lo pensano..

Speriamo che il messaggio arrivi anche gli altri...


Fonte: http://www.articolo21.org


venerdì 21 gennaio 2011

Slc Cgil: Comunicato stampa su Teleperformance



COMUNICATO STAMPA

Teleperformance: l’azienda dia risposte chiare ai propri lavoratori

Il 19 gennaio è stata inoltrata al Ministero del Lavoro da SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL una richiesta di verifica sui contratti di solidarietà sottoscritti con Teleperformance.
“Quando lo scorso 24 giugno firmammo con Teleperformance l’accordo che ritirava gli 847 esuberi dichiarati sulle tre sedi italiane (Roma, Fiumicino e Taranto) a fronte dell’introduzione dei contratti di solidarietà per l’intera platea dei lavoratori di TP, ponemmo come condizione irrinunciabile l’impegno dell’azienda a rafforzare i volumi di lavoro in Italia anziché continuare a portare attività nelle sedi albanesi – così recita una nota della Segreteria Nazionale della SLC-CGIL”.
“Purtroppo a distanza di sei mesi dalla firma di quell’accordo dobbiamo constatare come l’azienda non stia dando quei segnali di discontinuità richiesti. Con centinaia di lavoratrici e lavoratori quotidianamente interessati dalla solidarietà, importanti commesse (Alitalia, Sky) continuano ad essere lavorate in maggioranza nelle sedi estere – così continua la nota della SLC-CGIL”.
“Noi riteniamo che Teleperformance abbia il dovere, verso i propri dipendenti e verso la collettività, di dare risposte concrete alla crisi delle sedi italiane – conclude SLC-CGIL – Nel biennio 2008-2010, mentre le sedi italiane vedevano l’acuirsi della crisi sfociata nella dichiarazione di 847 esuberi, le sedi albanesi, nate per l’offerta off-shore per il mercato italiano, vedevano una crescita del 700% (passando da 100 postazioni di lavoro a più di 700). E’ tempo che Teleperformance smetta di essere fra le società in outsourcing che maggiormente fanno ricorso alle delocalizzazioni, alimentando così in tutto il settore la competizione basata sulla contrazione dei costi e non più sulla qualità, e torni a puntare sulla professionalità delle centinaia di lavoratrici e lavoratori di Roma e Taranto”

Roma, 21 gennaio 2010


giovedì 20 gennaio 2011

Comunicato stampa Slc Cgil su delocalizzazioni Vodafone

VODAFONE: SLC-CGIL “AZIENDA SMENTISCA PROGETTO
DI DELOCALIZZAZIONE IN ALBANIA E ROMANIA”


“Sempre di più i responsabili delle attività di customer care di Vodafone Italia vanno dichiarando esplicitamente ai propri dipendenti che l’azienda ha avviato un progetto di delocalizzazione delle attività a minor valore verso call center rumeni e albanesi, in particolare l’assistenza telefonica di front end. Inoltre a noi ci risulta che, già da mesi, Vodafone direttamente, o tramite i propri outsourcer italiani, ha delocalizzato parte delle attività di back office, cioè le pratiche amministrative. Vodafone deve fare chiarezza e dichiarare quello che realmente intende fare, assumendosi tutte le proprie responsabilità”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato del settore.

“Ci troviamo di fronte ad un’azienda dagli utili stratosferici, che sta distruggendo lavoro nel nostro Paese con evidenti rischi anche sul piano della tutela della privacy. Chi controlla infatti il corretto utilizzo dei dati sensibili, dal traffico telefonico alle coordinate bancarie di milioni di clienti italiani? Cosa impedisce che anche i clienti Vodafone non finiscano nel traffico illegale internazionale di dati?”.

“Da più di un anno come SLC-CGIL denunciamo quanto la delocalizzazione delle attività di call center da parte di Vodafone, Wind, SKY, H3G, Telecom, Alitalia, ecc. stia distruggendo migliaia di posti lavoro nel nostro Paese, alimentando una forma di dumping perversa che fa della competizione sul costo e non della qualità la bussola per erogare servizi ai clienti TLC”.

“Confindustria, Governo e le diverse grandi aziende – conclude SLC-CGIL – non possono continuare a far finta di nulla, di fronte magari a pochi milioni di euro di risparmio su bilanci multimiliardari che si traducono però in disoccupazione o ricorso agli ammortizzatori sociali per migliaia di ragazze e ragazzi”.


Roma, 19 Gennaio 2011



venerdì 14 gennaio 2011

Dichiarazione di Alessandro Genovesi (11.01.2011)



Roma 11 Gennaio 2011

L’accordo di Mirafiori è un attacco ai diritti di tutti i lavoratori del Paese.
Si apra un confronto vero in CGIL per una risposta all’altezza della fase.

L’accordo firmato a Mirafiori è un vero e proprio manifesto politico e sindacale che indica come unico modello possibile di sviluppo e competizione la scomparsa dei diritti democratici del singolo lavoratore, del diritto di sciopero e, in definitiva, la sterilizzazione del sindacato e delle rappresentanze elette (i lavoratori Fiat non potranno più votare per l’elezioni delle RSU; al loro posto le segreterie nazionali nomineranno dall’alto RSA che non risponderanno ai lavoratori). E’ un attacco non alla Fiom, non a questo o quel gruppo dirigente, ma alla democrazia, alla nostra idea di sindacato, alla CGIL tutta.

È la punta più avanzata di un disegno politico chiaro che si completa nelle strategie del Governo, proponendo un’uscita fortemente ideologica e da destra alla grave crisi sociale che attraversa il Paese. Non è questione di firma tecnica (che tra l’altro sarebbe comunque giuridicamente vincolante e in palese violazione con lo Statuto della CGIL), il problema che ci si pone non è tattico ma sostanziale: ogni determinazione presente in quei testi (che andrebbero letti e diffusi prima ancora di commentarli!) è una bomba ad orologeria per i lavoratori di tutto il Paese, per tutte le categorie, per chi un lavoro c’è l’ha o lo ha perso.

La risposta deve essere politica, sindacale e culturale. E deve essere di tutti. Non si può lasciare ai soli lavoratori della Fiat sotto ricatto o ai soli lavoratori metalmeccanici l’onere di una battaglia che investe l’intero mondo del lavoro. Perché il nuovo quadro ci propone in termini drammatici il tema della capacità di governare le trasformazioni economiche e produttive, in un sistema globale, senza ridurre tutele e diritti, ma anzi ampliandoli ed innovandoli. Che è poi la sfida che non da oggi ha di fronte il movimento sindacale e la sinistra politica e sociale in Europa e nel nostro Paese.

Vengono cioè al pettine nodi strutturali del nostro sistema produttivo, sociale e delle relazioni industriali; nodi che il manager Fiat disvela brutalmente ma certo non ha generato lui. L ’ultimo congresso della CGIL non è stato in grado di affrontare questo terreno di analisi e proposta, e le contraddizioni si ripropongono oggi in tutta la loro drammaticità. Tutti siamo chiamati ad un salto di qualità.

Se infatti l’accordo di Mirafiori dimostra l’inadeguatezza della recente riforma del modello contrattuale, che già è costata ai lavoratori perdita di salario reale (oltre il 40% dell’inflazione dell’ultimo anno è legata ai costi dei beni energetici) e la possibile derogabilità di numerosi istituti contrattuali fondamentali, esso è soprattutto la prova di come il tema di garantire contratti collettivi realmente erga omnes – oggi anche indipendentemente dall’adesione o meno a questa o quella associazione datoriale – è interamente davanti a noi. Che se un bilancio va fatto, esso deve essere complessivo e riguardare un’intera fase della nostra azione sindacale per cui tutti siamo chiamati ad un di più di iniziativa, guardando alla situazione nazionale, ma soprattutto europea. E’ il tema di come costruire una vera Europa sociale e politica che indirizza politiche industriali e occupazionali valorizzando la dimensione della cittadinanza; è il tema dei contratti collettivi di lavoro che devono avere sempre più dimensione sovra nazionale con reali cessioni di sovranità da parte delle centrali sindacali nazionali. E’ insomma il tema di quale modello di sviluppo su scala continentale e globale, premessa per riattivare una mobilità sociale verso l’alto per tutte le fasce più deboli della società. E’ il tema di cosa si intende per produttività: perché in Italia è calata la produttività complessiva, ma non quella del fattore lavoro (dati Banca centrale europea rapporto 2010). E’ questo nessuno lo dice, accettando un terreno di confronto in gran parte falso. I lavoratori italiani sono tra i più produttivi a livello Europeo, lavorano di più in termini quantitativi e temporali dei loro colleghi tedeschi, francesi ed inglesi, il loro orario di lavoro è superiore mediamente di 3 ore settimanali. La produttività complessiva è minore, perché minore è il contenuto tecnologico e di innovazione presente nella struttura produttiva e nel ciclo dei prodotti. La produttività del capitale è infatti inferiore del 35% alla media europea e questo produce un costo del lavoro per unità di prodotto relativamente più alto. Detta in poche parole: si sfrutta il lavoro di più in termini proporzionali perché costa meno e non si investe in nuovi macchinari, in innovazione di prodotto e processo. La produttività da investimenti mancati e non fatti (magari con le risorse dirottate in beni finanziari, immobiliari o in stipendi ai manager superiori anche mille volte rispetto a quelli dei propri dipendenti) è il tema vero ed è – in sintesi – il tema di una competizione basata sulla qualità e sul valore aggiunto. Il caso Fiat è emblematico: si concorre non con il centro ricerca giapponese per i nuovi materiali o con i laboratori di design tedesco; si compete con il costo del lavoro dei serbi o dei polacchi.

La crisi oggi ha quindi già portato i “barbari ben oltre la porta di casa”: ben 3 milioni di italiani sono sotto la soglia di povertà (+15% negli ultimi due anni) e 7 sono prossimi a quella di povertà relativa (+19%); la disoccupazione giovanile ha raggiunto la cifra record del 30%; centinaia di migliaia di lavoratori precari hanno perso il posto di lavoro nelle aziende private e nelle pubbliche amministrazioni, dopo aver consentito guadagni stratosferici o il mantenimento di servizi essenziali di pubblica utilità. Migliaia di giovani sono oggi condannati ad un’esistenza di precarietà esistenziale. Di questo sono ben consapevoli gli stessi studenti che, in moltissimi, hanno colto un legame evidente tra la riforma Gelmini, l’aumento delle tasse universitarie e un mercato del lavoro che li consegna ad un sistema produttivo e sociale ingiusto. Oltre 200 mila dipendenti a tempo indeterminato hanno perso il posto di lavoro, godendo esclusivamente e per soli pochi mesi dell’indennità di disoccupazione e altre centinaia di migliaia di loro hanno subito pesanti riduzioni salariali a seguito degli ammortizzatori sociali; 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici rimarranno per i prossimi anni privi di un rinnovo contrattuale; milioni di lavoratori e pensionati pagano la crisi con una riduzione evidente della loro capacità di spesa, con un fisco che grava su di loro per oltre l’80% del gettito e con una riduzione evidente dei servizi sociali; il welfare locale, già pesantemente “falciato” dai tagli nel 2008 e 2009, si ridurrà ulteriormente quest’anno, colpendo le famiglie più povere, gli anziani e i soggetti socialmente più deboli.
A tutto ciò si somma l’attacco alla democrazia, al diritto al dissenso, allo stesso sistema di rappresentanza collettiva, mettendo in discussione la funzione dei corpi intermedi (la stessa Confindustria, dopo l’uscita Fiat e la prossima uscita di Fincantieri, dovrebbe prendere atto che una volta intrapresa la strade delle deroghe, vi è sempre qualcuno disposto a fare di più!) e la possibilità per i lavoratori di decidere da chi farsi rappresentare.

Siamo alla democrazia come farsa, al referendum usato come clava e ricatto, al riconoscimento del sindacato solo quando si fa garante verso l’azienda e controllore dei lavoratori. In un momento in cui la democrazia è minacciata dai continui attacchi alla libertà di informazione e al pluralismo culturale, in cui i partiti politici soffrono di una crisi di rappresentatività senza precedenti, quello che si delinea è un vero e proprio modello corporativo, reazionario e autoritario che insegue un’idea povera di sviluppo e dove la libera organizzazione e dialettica tra idee e interessi diversi non è vista come il sale della democrazia moderna, ma un problema da risolvere. Siamo preoccupati dell’involuzione che questo comporta per la stesse CISL e UIL e le sue categorie, prossime - qualora si generalizzasse tale logica – ad una vera e propria mutazione genetica dove la rappresentanza si costruisce fuori dai luoghi di lavoro (enti bilaterali) o esclusivamente tramite riconoscimento delle controparti. Una mutazione con cui dovremmo concretamente fare i conti in termini sia rivendicativi che di pratica negoziale.

C’è, allora, l’inderogabile necessità di dare una lettura omogenea agli avvenimenti, non si può proseguire nel ritenere gli accadimenti e le scelte di imprese, sindacati e governo eventi caotici e scollegati. Non possiamo ritenere l’agire di Marchionne scollegato dalle scelte ideologiche presenti nel collegato lavoro. L’annullare con una decadenza le possibili rivendicazioni dei precari sa di ritorno agli anni cinquanta. La riduzione dei finanziamenti alla cultura sono atto gravissimo nei confronti di un intero sistema, atto che non tocca solo principi fondamentali come la libertà di espressione ma anche lo sviluppo tecnologico ed economico.
La nostra categoria è toccata pesantemente dai molti provvedimenti del governo, ciò che i rappresentati da Slc stanno subendo o rischiano di subire (pensiamo al mondo dei call center o degli appalti) non è molto diverso da ciò che subiscono oggi i metalmeccanici della Fiat.

Serve allora riscoprire il significato profondo del concetto di solidarietà.

Serve una discussione dentro la CGIL senza rinchiudersi in facili recinti, burocratismi o dissapori personali, con l’obiettivo di fare uno sforzo comune da parte di tutti e ricercare una risposta all’altezza della fase nuova, inedita e rischiosa, che il Paese sta attraversando.

Serve contrastare l’accordo di Mirafiori delineando al contempo una proposta chiara, precisa, fatta di pochi punti, con l’ambizione di incidere e non di “testimoniare”: riconquista di un modello contrattuale valido per tutti i lavoratori, dando piena attuazione agli articoli 39, 40 e 41 della Costituzione e prevedendo un salario minimo legale o un reddito di cittadinanza eventualmente anche per legge, con diritti individuali indisponibili a tutte le parti collettive; di conseguenza il riconoscimento di un sistema di reale rappresentatività e reale democrazia dei lavoratori, valido per tutte le imprese, che permetta sempre – in caso di divisioni tra sindacati rappresentativi o anche se richiesto da una minoranza di lavoratori – di dare, tramite referendum, l’ultima parola ai diretti interessati al singolo accordo. Occorre una manovra straordinaria per la stabilizzazione dei precari nelle pubbliche amministrazioni, nella scuola, università e ricerca; il collegato lavoro va “smontato” con una forte e coordinata azione sia contrattuale (nazionale e aziendale) che vertenziale, con l’obbiettivo di giungere ad una riforma complessiva del mercato del lavoro che riduca tipologie atipiche e il dumping salariale e normativo che queste esercitano nei confronti del contratto a tempo indeterminato. Occorre una riforma contrattuale e fiscale che restituisca potere d’acquisto a lavoratori e pensionati, con una patrimoniale cui entrate vanno finalizzate al sostegno dei redditi.

Su questo la CGIL deve avviare da subito una campagna di mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro, fare una vera e proprio campagna di informazione contro la strategia del silenzio e il “chiacchiericcio discorsivo” operato dai grandi media, e tornare protagonista dell’interlocuzione con i partiti politici, la società civile, i movimenti - a partire da quello degli studenti - dichiarando già ora come l’approdo di tale percorso rivendicativo sia una giornata di sciopero generale. Da preparare bene, da far diventare un momento di protesta e proposta che parli all’intero paese, all’Italia migliore, ai giovani. Questo a partire dalla giornata di mobilitazione e di lotta proclamata già per il 28 gennaio prossimo dai compagni della FIOM, che deve per tanto inserirsi in questo percorso.

Una volta avremmo detto “socialismo o barbarie” oggi, più moderatamente, ci accontenteremmo di “diritti minimi e libertà di decidere o barbarie”.




Alessandro Genovesi – Segretario Nazionale SLC-CGIL ed esponente nazionale della minoranza “LA CGIL CHE VOGLIAMO”.