mercoledì 27 febbraio 2008

Intervento alla conferenza nazionale call center Torino

La fine delle stabilizzazioni nel dicembre 2007 avrebbe dovuto porre fine ad una situazione di precarietà e disagio sociale che coinvolgeva migliaia di lavoratori. Il percorso avviato con le lotte dei lavoratori le quali hanno poi trovato risposte dalle istituzioni con la circolare Damiano, l’avviso comune e la legge finanziaria 296/06, si è concluso con l’assunzione a tempo indeterminato di circa 2000 lavoratori sul solo territorio di Roma ed ha reso possibile il consolidamento di migliaia di posti di lavoro. Ma doveva essere un punto di partenza per iniziare un percorso di normalizzazione di un settore e nello specifico di un’azienda, simbolo della degenerazione del mercato del lavoro con l’utilizzo di forme contrattuali che create per rendere più flessibile e “accessibile” il mondo del lavoro, hanno dato vita ad una precarietà diffusa e ingestibile.
Partendo dalla stabilizzazione si doveva dunque tirare le somme di questo processo e iniziare da esso per ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro. Un accordo di febbraio 2007, fortemente spinto dal territorio di Roma, ha consentito sia la possibilità di iniziare a parlare del riconoscimento della professionalità dei dipendenti con il passaggio al 4° livello inquadramentale sia che l’organizzazione degli orari di lavoro trovasse una soluzione, infatti si e’ riusciti a vincolare gli orari di lavoro di ciascun lavoratore all’interno di macrofasce antimeridiana e pomeridiana in modo tale che si potesse dare la possibilità a queste persone di poter gestire almeno un altro lavoro. Altro elemento infatti non da meno e’ la questione della crescita salariale. Ricordo infatti che a fronte di un contratto a tempo indeterminato, i lavoratori in Atesia sono tutti stati assunti con un part time a 20 h ed una retribuzione di 580 euro mese circa, dovendo anche rinunciare al pregresso salariale ottenendo la parte del pregresso contributivo dall’inizio della loro attività come co co co. Come Rsu Atesia Slc Cgil abbiamo sposato questa battaglia come primaria, rendendoci conto che l’esigenza principale dei lavoratori risulta essere un miglioramento della condizione economica. Come strumento di pressione sull’azienda abbiamo utilizzato un’ iniziativa che ci ha permesso di confermare quanto l’esigenza salariale sia così sentita, abbiamo infatti distribuito dei moduli per la richiesta di implementazione delle ore lavorate e in pochissimi giorni ne abbiamo raccolto circa mille ed ancora oggi dei lavoratori ci chiedono di poter aderire a questa iniziativa. Crediamo che lasciare migliaia di lavoratori con questo esiguo salario non faccia altro che creare una precarietà non più legata alla forma contrattuale ma al reddito e che quindi il percorso fin qui fatto rischia di esser reso vanificato. Ma accanto all’esigenza salariale naturalmente vi sono ulteriori ordini di problemi da affrontare: un altissimo grado di stress generato spesso da una sensazione di precarietà legata anche agli orari di lavoro. Assistiamo infatti ad una organizzazione del lavoro spesso schizoide, con una programmazione del lavoro quasi giornaliera e dunque spostamenti delle persone da un servizio ad un altro con conseguenti modifiche dell’orario di lavoro anche mensili. L’impatto sui lavoratori di questa gestione che a nostro avviso appare talvolta se non sempre insensata, e’ devastante. Non si tiene conto del tempo di cura che ciascun lavoratore e lavoratrice deve dedicare alle proprie famiglie e sottolineo come la stragrande maggioranza di lavoratrici siano madri. Lascio immaginare le estreme difficoltà che queste donne sono costrette ad affrontare per conciliare il tempo di cura con quello lavorativo, pensiamo anche che un salario di 580 euro non consente certo di assumere una baby sitter. A tutto questo si aggiunge una condizione lavorativa e ambientale all’interno dell’azienda a limite della dignità. I locali sono fatiscenti, le condizioni igieniche pessime, anche le temperature interne non sono regolate, fa sempre troppo caldo o troppo freddo.
A tutto questo si aggiungono due ulteriori fatti gravissimi: pochi giorni fa la parte datoriale ha dichiarato crisi tale da minacciare la chiusura di alcuni centri ed in particolare di quello di Roma oltre ad assistere alla reintroduzione dei lap, applicati sulle attività outbound. Quindi siamo costretti ad assistere ad un processo di riprecarizzazione a tutto tondo. L’assunzione dei Co co pro viene giustificata da parte aziendale come un necessario passaggio per poter compensare un dumping dovuto, a loro dire, alla non applicazione e non sottoscrizione degli accordi di stabilizzazione da parte di più aziende. Ma la realtà sappiamo essere diversa. In virtù di tutto cio’ stiamo vivendo in Atesia una fase di mobilitazione con un serie di scioperi, naturalmente molto dolorosi per i lavoratori con il coinvolgimento degli organi di stampa ed ulteriori iniziative che pianificheremo nei prossimi giorni.
Oltretutto in questo modo l’azienda tende ad innescare nuovamente la lotta tra poveri. Le ore che anche per accordo dovevano essere ridistribuite tra i neo assunti, sistema questo per estendere l’orario di lavoro ed incrementare il salario, sono con questo sistema di assunzioni riassorbite da nuovi precari, i quali a loro volta purtroppo si sentono minacciati dalla nostra lotta per impedire la reintroduzione di altri parasubordinati.
La mossa è quindi quella di introdurre una contraddizione nel sindacato, e impedire la reale normalizzazione del Gruppo Almaviva.
Dunque il “caso” Atesia non si e’ concluso ma appare solo all’inizio: come Rsu Slc Cgil non possiamo accettare che la precarietà da cui si è usciti con fasi dolorose si possa riproporre, dobbiamo continuare a dare seguito a quegli obiettivi che ci eravamo prefissati dopo la stabilizzazione: l’estensione dell’orario di lavoro, il miglioramento delle condizioni di vivibilità interne e quelle di vita di ciascun lavoratore. Siamo coscienti che ci troviamo di fronte un’azienda che d’abitudine scarica le incapacità gestionali e le problematiche del mercato del lavoro solo ed esclusivamente sui lavoratori, lavoratori grazie ai quali e’ diventata il primo call center in Italia.
Noi crediamo che il lavoro in outsourcing sia sempre precario, “schiavo” delle non regole del mercato e della mancanza di regole certe negli appalti. Il nostro piccolo tentativo è quello anche di produrre delle INTERNALIZZAZIONI li dove c’è una palese irregolarità nell’appalto,voglio ricordare ad esempio la vertenza vinta per l’internalizzazione presso Acea di 50 colleghi dipendenti Cos spa sempre del Gruppo Almaviva e che nonostante la vertenza vinta, ancora non trovano risposta alle loro richieste. Noi ci chiediamo quanto questo sistema così possa andare avanti, un sistema industriale e imprenditoriale che compete solo sui costi del lavoro senza alcuna considerazione dei diritti fondamentali della persona. Una realtà imprenditoriale che non cerca il successo passando anche attraverso la soddisfazione dei propri dipendenti, ma che al contrario, spinge al limite lo sfruttamento degli uomini e delle donne che l’arricchiscono, senza evitare poi di chiedere sgravi fiscali e contributivi, sanatorie, commesse pubbliche, agevolazioni a quello stato che si mantiene grazie alle tasse di tutti noi, stabili e precari!!!

Cosimi Barbara rsu Slc Cgil Atesia

CONFERENZA NAZIONALE LAVORATORI DEI CALL CENTER IN OUTSOURCING
Torino 25/26 febbraio 2008

martedì 19 febbraio 2008

BOLLETTINO DI LOTTA

In questi giorni, NONOSTANTE lo sciopero pienamente riuscito a livello nazionale il 28 gennaio, non si sono avute risposte positive alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Almaviva.
La proprietà prosegue in un percorso conflittuale non indirizzato al dialogo con le organizzazioni sindacali. Questo anche se forse resasi conto, dopo le nostre pressioni, dell’inefficienza organizzativa aziendale, sta effettuando delle modifiche dell’organigramma del Gruppo, cosa che le organizzazioni sindacali valuteranno sulla scorta dei risultati, esprimibili solo attraverso l’apertura di corrette relazioni industriali, mai avute con questa proprietà.
Il Coordinamento Nazionale delle Rsu del Gruppo unitamente alle Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil vista la situazione, come anche condiviso nelle assemblee con i lavoratori, hanno sviluppato un percorso di LOTTA per rispondere a tale atteggiamento:
- Le strutture Nazionali indiranno una conferenza stampa in tempi brevi.
- L’Osservatorio sui Call Center, organismo in cui sono rappresentati i sindacati, le parti datoriali ed il Governo si è riunito promuovendo il chiarimento sulle tipologie contrattuali ed individuando il numero di denunce e prescrizioni alle aziende fuori legge.
I sindacati stanno spingendo perché anche il lavoro outbound sia considerato subordinato senza nessun tipo di ambiguità, essendo oltretutto sempre riscontrato dalle ispezioni delle Direzioni Provinciali del Lavoro questo con l’intento di “superare” le gare al massimo ribasso e i “territori franchi”.
- Il giorno 12 febbraio le Rsu hanno incontrato L’ispettorato della Direzione Provinciale del Lavoro, in merito a condizioni di lavoro, specificatamente alle variazioni degli orari di lavoro (turni notturni).
- Il 13 febbraio le Rsu Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil si incontreranno a livello territoriale con l’azienda per aver riscontro dei passaggi di livello, dal 3° al 4°, come previsto dall’Accordo di Luglio 2007.
In assenza dell’applicazione di tale accordo le organizzazioni territoriali denunceranno l’azienda per attività antisindacale, art 28 L. 300/1970.
- Dal 18 febbraio partiremo su tutti i territori a raccogliere firme per sostenere una lettera da far pervenire ai giornali, nella quale si denunciano i rischi occupazionali e le condizioni del lavoro nel Gruppo Almaviva. Unitamente ad una sottoscrizione di massa per acquisire spazi pubblicitari sulle maggiori testate nazionali, questo è stato reputato necessario perché con difficoltà questi giornali danno accesso a questioni del lavoro, e se lo fanno spesso avviene modificando il significato delle dichiarazioni delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori. Per trasparenza nei prossimi giorni vi daremo chiarimenti sul come avverrà la sottoscrizione.
- A sostegno dell’intera vertenza, che si svilupperà dopo lo sciopero del 28 in un percorso ascendente, il giorno 20 FEBBRAIO si svolgerà a livello nazionale uno SCIOPERO ARTICOLATO SUI PICCHI DI TRAFFICO, scioperi di 1 ora, individuati territorio per territorio, servizio per servizio, mattina pomeriggio e notte; questo per produrre il maggior effetto sull’azienda con il minor costo possibile per i lavoratori.
Unitamente a questo, chiediamo a tutti i lavoratori di sospendere le prestazioni aggiuntive: NON VANNO CONCESSI STRAORDINARI O SUPPLEMENTARI IL GIORNO DELLO SCIOPERO. Questo per la piena riuscita dell’iniziativa e per coerenza.
Nei prossimi giorni vi forniremo dettagliatamente l’articolazione dello sciopero sui singoli servizi di Roma.
Il giorno 21 febbraio 2008 come definito ci sarà l’incontro tra Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil ed il Ministero del Lavoro.
Questa è l’agenda delle iniziative, il nostro sforzo è massimo in questa fase, crediamo che i risultati arriveranno dal momento che l’azienda vedrà organizzazioni sindacali e lavoratori uniti e convinti di ciò che vogliono ottenere, continuiamo a chiedere insieme:
· il mantenimento della forza lavoro,
· la non reintroduzione dei lavoratori (precari) a progetto,
· i passaggi di livello come sottoscritto negli accordi,
· l’implementazione delle ore lavorate (da 4 a 6) per coloro che lo richiedano,
· la sottoscrizione di un Premio di Risultato,
· il mantenimento delle macrofasce, una migliore organizzazione del lavoro e l’applicazione delle richieste della commissione orari,
· il miglioramento della condizione ambientale come più volte richiesto dalle Rls,
· corrette relazioni industriali.

Roma, 13 febbraio 2008

RSU Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil Atesia/Almaviva C.

Sciopero articolato di un'ora - 20 febbraio 2008

Si è scelto di organizzare uno sciopero articolato di 1 ora nella giornata del 20 febbraio. Questa è solo una delle iniziative di lotta sviluppate da Cgil, Cisl e Uil in questi giorni, l’idea di fare uno sciopero nazionale con queste modalità è quello di produrre il massimo effetto sul Gruppo senza costi eccessivi per la lavoratrici ed i lavoratori. Vi chiediamo quindi una grande attenzione alla modulazione con la quale dovete scioperare.
Tim 119 h 10.00-11.00 18.00-19.00
Ricerche di mercato 11.00-12.00 20.00-21.00
Tim bu 10.00-11.00 16.00-17.00
Tim out/teleselling 11.00-12.00 18.00-19.00
Inpdap 10.00-11.00 17.00-18.00
Sogei 10.00-11.00 15.00-16.00
Tpi 1288 10.00-11.00 17.00-18.00
Multiskill 10.00-11.00 17.00- 18.00
Restanti Servizi 10.00-11.00 17.00-18.00
Pt vert. Nott. Tim h 7.00-8.15
Pt vert nott 1288 h 7.00-8.15

Le RSU e le strutture Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil saranno presenti nel corso della giornata di sciopero in forma di presidio sotto la sede di Atesia, Via Lamaro 25.
Nei giorni 18 e 19 febbraio creeremo le condizioni invece per la raccolta delle firme sul testo di lettera e per la sottoscrizione per trovare spazi di visibilità sui giornali.
Vi chiediamo quindi la massima partecipazione.
Dobbiamo in questa fase impegnarci fortemente, continuando a chiedere con forza:
· il mantenimento della forza lavoro,
· la non reintroduzione dei lavoratori (precari) a progetto,
· i passaggi di livello come sottoscritto negli accordi,
· l’implementazione delle ore lavorate (da 4 a 6) per coloro che lo richiedano,
· la sottoscrizione di un Premio di Risultato,
· il mantenimento delle macrofasce, una migliore organizzazione del lavoro e l’applicazione delle richieste della commissione orari,
· il miglioramento della condizione ambientale come più volte richiesto dalle Rls,
· corrette relazioni industriali.
Fino a quando non avremo risposte complessive ed esaurienti che soddisfino i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori proseguiremo nelle iniziative di lotta.

Roma, 14 febbraio 2008
RSU Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil.com Uil Atesia/Almaviva C.

perche' non un'assemblea.

L'indizione dello sciopero del 20 febbraio e' una ulteriore tappa pianificata in quel percorso di lotta deciso a seguito della lettera che Tripi ha inviato a tutte le istituzioni e alle parti sindacali. A seguito di questo si sono indette assemblee precedentemente allo sciopero del 28/01, sono stati pubblicati articoli su quotidiani e noi come rsu abbiamo prodotto una serie di comunicati. A tutto questo l'Azienda non ha risposto. Si e' dunque deciso, in un coordinamento nazionale delle rsu, di continuare con le iniziative che speriamo possano produrre l'effetto desiderato. L'informazione e le notizie le mettiamo a disposizione dei lavoratori attraverso molti comunicati, attraverso questo blog, attraverso numerosi sms che inviamo a quei lavoratori che ce lo richiedono. C'e' inoltre un problema piu' pratico che ci induce a volte a non seguire il passaggio assembleare. Infatti ogni lavoratore ha a disposizione in un anno 10 ore retribuite per assemblea. Dunque e' nostra responsabilità programmare in modo piu' funzionale possibile le assemblee, senza gravare economicamente sui singoli. C'e' di piu', le persone che attivamente si impegnano in attività sindacale non sono al momento moltissime, come Atesia ci sono 3 rsu, come Almaviva ce ne sono 5 e inoltre alcuni, ma non molti, componenti del comitato degli iscritti Cgil. Un numero davvero esiguo se si pensa che sono circa 3000 i lavoratori presenti in Atesia e questo talvolta richiede la necessità di non seguire sempre l'iter piu' formale. barbara cosimi rsu atesia

sabato 16 febbraio 2008

VISIBILITA'

Prendo a balzo questo stralcio da un commento "Aumentare la visibilità di questa bacheca virtuale è altrettanto centrale per la riuscita dello stesso. Perché non stampare qualche volantino e
lasciarlo nelle sale break in Atesia invitando tutti a partecipare alle discussioni?"

La visibilità della bacheca virtuale è il primo dei tanti passi che ci aspettano. Parecchi colleghi iscritti alle news delle CGIL hanno ricevuto il 16 febbraio l'annuncio della nascita del blog via sms da Alessio.Nei prossimi giorni saranno presenti nelle sale break i volantini con l'indirizzo su rete del neonato blog. Il passaparola e l'interesse verso questo ulteriore strumento completeranno l'opera.

giovedì 14 febbraio 2008

Uno spazio democratico di informazione e discussione.

Anonimo apprezza l’iniziativa del blog, ma teme diventi una bacheca virtuale di comunicati già affissi in azienda o finisca per essere uno strumento di comunicazione unilaterale nelle mani del sindacato.
Se accadesse questo, avremmo perso tutti una buona occasione.
E’ nostra intenzione aprire con questo blog uno spazio di discussione democratico; oggetto delle discussioni dovrebbero essere non solo gli aspetti strettamente connessi alla prestazione lavorativa ma tutti gli aspetti problematici della nostra vita di lavoratori. Per questo è stato inserito un post riguardante la presenza, o meglio l’assenza, dei nidi negli uffici e un altro sui problemi connessi agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Questi post, almeno per il momento, non sembrano avere suscitato molto interesse; ma la loro presenza dimostra l’intenzione di voler creare qualcosa di diverso da una semplice bacheca virtuale di comunicati sindacali. Detto questo non si può comunque dimenticare che la pubblicazione nel blog dei comunicati sindacali permetterà a tutti di essere più informati. In particolare quando non si è in azienda, e soprattutto, quando i comunicati non sono presenti nella nostra sala break o sono stati strappati. In questi casi con un po’ di buona volontà ognuno di noi potrà stampare il volantino e riaffiggerlo. La presenza di una bacheca virtuale consentirà, infine, di leggere i comunicati con quella calma e concentrazione che spesso manca in quei brevissimi quindici minuti di pausa 626 in cui dobbiamo prendere un caffè, chiamare il ns amore (oggi è San Valentino), fumare una sigaretta (sarebbe meglio non farlo), ecc.

Apriamo dunque questo spazio alla libera discussione; quando diciamo libera non facciamo però riferimento alla libertà menzionata da un po’ di tempo da qualcuno….ma alla vera LIBERTA’; siamo certi che tutti coloro che vorranno intervenire lo faranno nel rispetto democratico delle idee altrui e delle regole della civile convivenza. Chiediamo inoltre, se possibile, di adottare un nickname, uno pseudonimo, un soprannome o come lo volete chiamare. La procedura per prendere un account google è semplice, gratuita e garantisce l’anonimato; e soprattutto eviterà che il dibattito si svolga tra tanti anonimi.