Venerdì 23 ottobre dopo un lungo braccio di ferro (che fino all’ultimo ha messo in discussione la firma di Slc Cgil a causa del tentativo di Asstel di introdurre deroghe al contratto) è stata siglata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale delle telecomunicazioni. E' quanto si apprende da una nota del sindacato di categoria. “Il nuovo modello contrattuale, al di là dei tentativi goffi di Cisl e Confindustria e dei loro uffici stampa, non è passato”. Lo dichiara Alessandro Genovesi, Segretario nazionale della Slc Cgil.
La funzione del contratto di “garantire la certezza e l’uniformità dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori ovunque impiegati nel territorio nazionale” è stata rafforzata, così come la non derogabilità a livello aziendale delle “materie ed istituti già negoziati al primo livello”. La contro piattaforma di Asstel che chiedeva deroghe su orari, pause, inquadramento e mercato del lavoro è stata respinta. Poiché il nuovo modello contrattuale si basava proprio sul superamento del Ccnl è del tutto evidente che, propaganda a parte, politicamente il successo della Cgil è innegabile”.
“Il rinnovo del Ccnl - continua Genovesi - è un rinnovo pulito in ogni sua parte. Non solo per quanto riguarda il rapporto tra le fonti contrattuali, ma anche per gli enti bilaterali. Nascerà un Ente Bilaterale per la sanità integrativa che darà una copertura minima a tutti i lavoratori del settore che oggi ne sono privi (a partire dalle ragazze e ragazzi dei call center). Una sanità integrativa esplicitamente non sostitutiva delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, con 8 euro a carico delle imprese e 2 dei dipendenti. Nascerà inoltre un Agenzia Bilaterale per la Formazione che utilizzerà esclusivamente risorse interne al sistema. I consiglieri dell’Agenzia presteranno la propria opera in forma completamente gratuita.
Altri compiti impropri (a partire da eventuali sostegni al reddito dei lavoratori) non sono contemplati. Chi voleva dar vita ad Enti Bilaterali per l’erogazione degli ammortizzatori sociali dovrà rassegnarsi, il Ccnl delle Tlc non ne recepisce nulla”. “Avanzamenti significativi vanno registrati inoltre sul part-time, sia in termini normativi che economici (la maggiorazione del supplementare passa dal 15% al 20%); sull’apprendistato (con la specifica che i locali per la formazione interna devono essere distinti da quelli adibiti alla produzione). Sono state migliorate le norme sulle 150 ore e sui permessi esame (con un giorno in più retribuito) ed è stata portata dal 2° al 3° giorno di malattia la franchigia per il certificato medico (da consegnare solo al rientro).
E’ stata fatta chiarezza sull’inquadramento iniziale degli addetti al call center: di fronte alla giungla e al dumping operato (anche con accordi separati a livello locale) da parte di imprese scorrette che sottoinquadravano i lavoratori si è definito una volta per tutte che è il 3° livello quello di ingresso (con relativa sanatoria per tutti entro il 2010). Sarà possibile inquadrare al 2° livello, per un periodo iniziale, esclusivamente i lavoratori privi di esperienza professionale (da qui 3 possibilità: assunzioni con apprendistato, con contratto di inserimento, con un “2° formativo” a fronte di almeno 20 ore di formazione minima, con automatico passaggio al 3° e con la clausola di mantenerne in servizio a tempo indeterminato almeno il 70%). "Una norma chiara che da oggi renderà più agevole la battaglia sindacale (e giudiziaria) contro le imprese più scorrette”.
“Per quanto riguarda infine gli aumenti salariali – sottolinea Genovesi – si esce a regime (per una durata di 3 anni: 1 gennaio 2009 - 31 dicembre 2011) con 129 euro di aumento (45 a Gennaio 2010; 34 a Giugno 2010; 50 a Giugno 2011) e una tantum di 585 euro, tutto al parametro del 5° livello. L’aumento a regime dei minimi (il valore punto era di 17,01 euro) è del 7,6%". Dal punto di vista politico, insomma, "l’accordo è importante: perché giunge unitario dopo la presentazione di tre piattaforme separate; perché copre l’intera filiera Ict e guarda - tra sanità integrativa, mercato del lavoro, permessi, inquadramenti – tanto alle figure deboli che alla parte alta del settore. Perché soprattutto difende il contratto nazionale, la sua funzione solidaristica e regolatoria e rilancia quindi la funzione sindacale della CGIL". Ora i lavoratori saranno chiamati a votare l'ipotesi di accordo.
La funzione del contratto di “garantire la certezza e l’uniformità dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori ovunque impiegati nel territorio nazionale” è stata rafforzata, così come la non derogabilità a livello aziendale delle “materie ed istituti già negoziati al primo livello”. La contro piattaforma di Asstel che chiedeva deroghe su orari, pause, inquadramento e mercato del lavoro è stata respinta. Poiché il nuovo modello contrattuale si basava proprio sul superamento del Ccnl è del tutto evidente che, propaganda a parte, politicamente il successo della Cgil è innegabile”.
“Il rinnovo del Ccnl - continua Genovesi - è un rinnovo pulito in ogni sua parte. Non solo per quanto riguarda il rapporto tra le fonti contrattuali, ma anche per gli enti bilaterali. Nascerà un Ente Bilaterale per la sanità integrativa che darà una copertura minima a tutti i lavoratori del settore che oggi ne sono privi (a partire dalle ragazze e ragazzi dei call center). Una sanità integrativa esplicitamente non sostitutiva delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, con 8 euro a carico delle imprese e 2 dei dipendenti. Nascerà inoltre un Agenzia Bilaterale per la Formazione che utilizzerà esclusivamente risorse interne al sistema. I consiglieri dell’Agenzia presteranno la propria opera in forma completamente gratuita.
Altri compiti impropri (a partire da eventuali sostegni al reddito dei lavoratori) non sono contemplati. Chi voleva dar vita ad Enti Bilaterali per l’erogazione degli ammortizzatori sociali dovrà rassegnarsi, il Ccnl delle Tlc non ne recepisce nulla”. “Avanzamenti significativi vanno registrati inoltre sul part-time, sia in termini normativi che economici (la maggiorazione del supplementare passa dal 15% al 20%); sull’apprendistato (con la specifica che i locali per la formazione interna devono essere distinti da quelli adibiti alla produzione). Sono state migliorate le norme sulle 150 ore e sui permessi esame (con un giorno in più retribuito) ed è stata portata dal 2° al 3° giorno di malattia la franchigia per il certificato medico (da consegnare solo al rientro).
E’ stata fatta chiarezza sull’inquadramento iniziale degli addetti al call center: di fronte alla giungla e al dumping operato (anche con accordi separati a livello locale) da parte di imprese scorrette che sottoinquadravano i lavoratori si è definito una volta per tutte che è il 3° livello quello di ingresso (con relativa sanatoria per tutti entro il 2010). Sarà possibile inquadrare al 2° livello, per un periodo iniziale, esclusivamente i lavoratori privi di esperienza professionale (da qui 3 possibilità: assunzioni con apprendistato, con contratto di inserimento, con un “2° formativo” a fronte di almeno 20 ore di formazione minima, con automatico passaggio al 3° e con la clausola di mantenerne in servizio a tempo indeterminato almeno il 70%). "Una norma chiara che da oggi renderà più agevole la battaglia sindacale (e giudiziaria) contro le imprese più scorrette”.
“Per quanto riguarda infine gli aumenti salariali – sottolinea Genovesi – si esce a regime (per una durata di 3 anni: 1 gennaio 2009 - 31 dicembre 2011) con 129 euro di aumento (45 a Gennaio 2010; 34 a Giugno 2010; 50 a Giugno 2011) e una tantum di 585 euro, tutto al parametro del 5° livello. L’aumento a regime dei minimi (il valore punto era di 17,01 euro) è del 7,6%". Dal punto di vista politico, insomma, "l’accordo è importante: perché giunge unitario dopo la presentazione di tre piattaforme separate; perché copre l’intera filiera Ict e guarda - tra sanità integrativa, mercato del lavoro, permessi, inquadramenti – tanto alle figure deboli che alla parte alta del settore. Perché soprattutto difende il contratto nazionale, la sua funzione solidaristica e regolatoria e rilancia quindi la funzione sindacale della CGIL". Ora i lavoratori saranno chiamati a votare l'ipotesi di accordo.
Fonte: http://www.rassegna.it