mercoledì 25 gennaio 2012

Comunicato RSU Slc Cgil,Fistel Cisl,Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni , Almaviva C. Roma



COMUNICATO INCONTRO 24 GENNAIO 2012

Il giorno 24 Gennaio si è tenuta la riunione Nazionale tra Azienda e Organizzazioni Sindacali.

L’amministratore Delegato Andrea Antonelli e il presidente di Almaviva C. Marco Tripi hanno rappresentato alla platea presente la grave situazione del Gruppo sia a livello Nazionale che Territoriale con particolare riferimento ai siti di Roma e Palermo lasciando ad intendere che la situazione si potrebbe allargare su un’altra grande committenza presente sul territorio nazionale con riduzione del 20% dei volumi.

Ecco la soluzione proposta dal management:

Apertura su Roma e Palermo di una procedura di Cassa integrazione STRAORDINARIA per un numero di 230 FTE sul sito di Roma (TIM Consumer, Mediaset,Centralini e personale Staff) e 250 FTE su Palermo (1 FTE equivale a 2 PT4).

Inoltre, per recuperare il gap in termini di qualità e produttività propone:

· Controllo individuale della login e strumentazioni di misura e verifica della qualità e produttività erogata (Controllo a distanza individuale)

· Eliminazione delle Macrofasce.

· Sistema di timbratura sulle singole postazioni (A partire da Maggio 2012)

· Gestione Aziendale del 50% di rol ed ex festività.

Come rsu esprimiamo forte contrarietà a questo impianto e notiamo con disappunto che le responsabilità vengono scaricate tutte sui lavoratori , ai quali con la mannaia di una cassa integrazione straordinaria si chiede, inoltre, la rinuncia a diritti individuali come gli orari di lavoro (macrofasce) liberamente sottoscritti al momento dell’ assunzione , e di consentire, tramite impianti e apparecchiature, il controllo a distanza dell’ attività lavorativa con tutto quello che ne consegue.

L’azienda inoltre fa sapere che se, in seguito all’attuazione di tutti questi strumenti, saranno raggiunti gli obiettivi economici prefissati, sarà disponibile a ricercare un nuovo sito in sostituzione di quello di via Lamaro che, ricordiamo, è con contratto d’affitto in scadenza a dicembre 2012.

Il giorno 1 febbraio si terrà un coordinamento nazionale RSU e a stretto giro l’Azienda convocherà le parti per comunicare quelle che saranno le proprie decisioni.

Questo è il nuovo modello “Atesia” esportabile a tutti gli altri; nessuno pensi che il problema non lo riguardi solo perché è in forza,momentaneamente,su altre commesse. I piani inclinati non si raddrizzano da soli, ma portano tutti ad un inevitabile declino.

Prepariamoci a settimane molto complicate. Noi saremo pronte/i a tutto per difendere il posto di lavoro e la sua dignità. Restiamo Unite/i!


RSU slc,fistel,uilcom, ugl Almaviva C. Roma



2 commenti:

Anonimo ha detto...

si belle parole ma vogliamo fatti e non solo parole siamo stanchi di essere trattati come numeri e non come persone con una dignita' e rispetto per noi stessi alla fine vogliamo solo un lavoro che ci permetta di arrivare a fine mese e sopravvivere alle difficolta' di questa dura VITA

Cinzia ha detto...

La qualità e la produttività, a mio avviso, non si recupera instaurando un clima di tensione nell’operatore il quale, non potendo lavorare serenamente in quanto non meritevole di fiducia, tenderà sempre di più ad allontanarsi dall’azienda e smetterà di considerare anche propri gli obiettivi del gruppo con il quale opera. Per non parlare poi dell’alienazione e della distanza che si potrebbe creare tra operatore e azienda con l’eliminazione delle macrofasce che creerebbe notevoli problemi organizzativi nella vita di ognuno di noi e di conseguenza malcontento e frustrazione. Passi la timbratura in postazione che è l’unico dei quattro punti a non sembrarmi così terribile, io penso che il recupero della qualità e produttività possa essere raggiunto con altri mezzi , ci sono gli ATS ad esempio (parlo di quelli “imparziali”) che sanno benissimo su chi si dovrebbe intervenire oppure delle figure dei “responsabili della qualità” che dovrebbero ottimizzare i gruppi con strumenti legati ad esempio alla meritocrazia che in azienda è sempre risultata inesistente.
In conclusione penso che i sacrifici che l’azienda propone per recuperare il gap siano inutili, controproducenti e ingiusti in questo difficile momento che attraversano tutti gli operatori, nessuno escluso!