venerdì 3 aprile 2009

Lettera al ministro

Roma 1 Aprile 2009

Caro Signor Ministro,
siamo qui a consegnarle la vibrata protesta di chi il suo Governo vuol far divenire fantasma.
Perché fantasmi siamo, con il posto di lavoro minacciato dalle scelte compiute dal suo Governo e da quelle che non intende compiere. A rischio di tornare precari, a rischio di uscire a pezzi da questa crisi economica.
Siamo i lavoratori dei call center, quelli che secondo il suo Governo si devono accontentare: meglio un lavoro precario che niente, meglio un sottosalario che la fame.
Ma a noi non va bene. Non ci va bene la sua nota n.25 del 2008 con cui fa rientrare il contratto a progetto in un’organizzazione del lavoro che ha tutte le condizioni tipiche del lavoro subordinato.
Non ci va bene che non convochi più il tavolo nazionale di settore.
Non ci va bene che i servizi ispettivi da Lei dipendenti diventino dei consulenti di azienda e non dei controllori per far rispettare la legge.
Non ci va bene che svilisca il lavoro di tanti funzionari capaci ed esperti delle DPL che, casualmente, da quando lei è Ministro non vanno più in giro per call center a far rispettare norme e contratti.
Non ci va bene l’inadeguatezza degli interventi del suo Governo contro la crisi: non si rilanciano gli investimenti, le risorse per gli ammortizzatori sono insufficienti, ai nostri colleghi più deboli, che hanno subito il contratto a progetto, si da solo una modesta mancia, in caso di licenziamento.


A noi la carità non piace.

A noi tornare precari non ci va.

Dalla crisi economica si può uscire solo con più solidarietà, con più attenzione ai deboli, ai lavoratori e ai pensionati. Noi siamo qui a ricordarvelo! Noi siamo qui per ricordare a tutti che il 4 Aprile centinaia di migliaia di lavoratori sfileranno per le vie di Roma con la CGIL per non diventare FANTASMI.
Non vogliamo tornare fantasmi
Cordialmente
Un gruppo di fantasmi

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