COMUNICATO SINDACALE
Teleperformance: azienda impone controlli senza reali tutele. Troppe ambiguità e punti non chiari nell’accordo. Perché?
Appello ai lavoratori: contro le pressioni aziendali, per una migliore qualità del lavoro, sciopero nazionale !
Cara lavoratrice e caro lavoratore di Teleperformance,
ieri sera, dopo che mercoledì sera era stato rotto il tavolo di trattativa nazionale, l’azienda ha firmato a Taranto un accordo sul controllo a distanza. Lo ha firmato con una parte delle RSU e con la segreteria di un sindacato autonomo.
A questo punto riteniamo sia opportuno fare un po’ di chiarezza!
Il tavolo nazionale è fallito perché l’azienda ha avuto una posizione arrogante e incomprensibile, ovvero: o firmate quello che dico io (dando le responsabilità a Vodafone) o licenzio le persone a Taranto.
Una bugia clamorosa che siamo in grado di smentire: abbiamo sentito Vodafone in queste ore che ci ha fatto presente che fu l’azienda Teleperformance ad offrire un “servizio che nessun altro call center oggi ha: la possibilità di ascoltare il 100% delle telefonate”. Non è stata Vodafone a chiederlo, perché Vodafone ovviamente si sarebbe accontentata di quello che già offrono tutti gli altri call center come ALMAVIVA, COMDATA, E-CARE, (dove sono stati firmati altri accordi sul controllo a distanza, con ben altre tutele: vedete su internet!).
L’azienda Teleperformance ha cioè deciso di fare dumping ad altre aziende offrendo non migliore qualità, non maggiore formazione, ma offrendo più controlli sui suoi dipendenti, più stress e meno libertà ai lavoratori.
Con queste premesse era difficile affrontare un tema così delicato.
Eppure abbiamo cercato di verificare la possibilità di realizzare anche per Teleperformance un accordo che sapesse coniugare i diritti dei lavoratori con le esigenze di qualità del servizio. A noi questo esercizio non è riuscito, a Taranto si, vediamo come:
- Registrazioni: noi abbiamo cercato sino all’ultimo di porre un limite certo alle chiamate registrate, ovvero chiedevamo che si potessero registrare un massimo del 4% delle chiamate mensili con un aumento eccezionale di un ulteriore 2% in momenti particolari. Nell’accordo firmato (punto 4) invece cosa si dice? Non si parla più apertamente di registrazioni, si allude a fantomatiche “rilevazioni”(ovvero??) e si dice che di queste “rilevazioni” l’Azienda potrà ascoltarne fino ad un massimo del 6% (ma quante saranno allora queste “rilevazioni”? Perché l’accordo firmato dice quante ne ascoltano ma non quante ne fanno? Il motivo è semplice: potranno essere “rilevate”\registrate tutte le chiamate! E le altre “rilevazioni” che fine fanno e come saranno usate?). Nell’accordo firmato non si fa minimamente accenno a chi maneggerà un tale patrimonio di informazioni, lasciando una discrezionalità pericolosissima all’Azienda (noi abbiamo cercato fino alla fine di imporre che le registrazioni, pur rese irriconoscibili, potessero essere consultate da un numero limitato e ben identificabile di figure aziendali, con l’accordo firmato ieri chiunque potrà maneggiare il frutto del tuo lavoro! Anche perché si può anche non associare la registrazione al lavoratore: basterà associare la postazione al giorno e all’ora!!!).
- Obbligo di avviso dell’operatore: noi volevamo che venisse specificato come e quando sarebbe stato avvisato l’operatore in caso di registrazione o di ascolto, nell’accordo firmato si scrive “l’operatore sarà preventivamente avvertito”. Come? Quando?
- Strong Authentication: ovvero ti prendono le impronte digitali per accedere ai sistemi. La SLC-CGIL ha, da sola, scritto un esposto al Garante della Privacy per verificarne la correttezza, perché le nuove disposizione in materia di sicurezza negli accessi ai dati sensibili chiedono ai Gestori sistemi sicuri, non obbligano alla rilevazione delle impronte (che è e rimane un’opzione e non un obbligo! Magari potrebbero esserci sistemi ugualmente sicuri ma meno “invasivi”). Pur firmando l’accordo in Vodafone sul tema ci poniamo infatti una domanda (e l’abbiamo posta anche al Garante della Privacy): poiché le impronte digitali sono un dato sensibile e tutelato dalla legge, se un lavoratore come suo diritto, rifiuta di dare l’impronta (chiedendo magari di usare una chiavetta o altri sistemi) che succede?
- Attività di Quality assurance: noi volevamo che le rilevazioni da remoto non superassero le 4 mensili, nell’accordo firmato non si fa riferimento ad alcun numero ( a proposito…ricordi il comunicato di SIGLA di pochi giorni fa dove ci si accusa di volerti sottoporre a tre ascolti al giorno? Proposta che tra l’altro era dell’azienda e non nostra. Perché non chiedi ai colleghi di SIGLA che limite hanno introdotto agli ascolti con l’Accordo firmato? Per noi, da quello che leggiamo, di ascolti l’azienda potrebbe farne anche “trecento” al giorno…). Per non parlare della facoltà concessa ai supervisori di poter fare ascolti da remoto direttamente dalla postazione di lavoro…
A noi sembra chiaro che qualcuno vuole trasformare la sede di Taranto (e presto quella di Roma, visto il precedente che si è venuto a creare) in una specie di “Grande Fratello” di Orwell, alla faccia dello stress, del benessere psico-fisico dei lavoratori. Se a questo aggiungiamo una turnistica massacrante e la scarsa attenzione alla salubrità e dignità dei luoghi di lavoro il quadro che ne esce è quello di un’Azienda che, forte del ricatto occupazionale, vuole far regredire i propri lavori alla condizione di automi senza diritti!
Contro tutto questo, per la dignità e i diritti delle lavoratrici ed i lavoratori di Teleperformance, SLC-CGIL ha aperto le procedure per dichiarare nei prossimi giorni una giornata di sciopero nazionale e, già dalle prossime ore, attiverà in tutte le sedi di Teleperformance assemblee con i lavoratori per discutere insieme il percorso complessivo delle azioni di lotta.
Perché la dignità e i diritti dei lavoratori si difendono sempre e non possono essere merce di scambio. L’azienda, al di là di mille parole, con il ricatto vuole toglierci la nostra dignità.
Per correttezza e trasparenza alleghiamo al comunicato anche il testo della bozza presentataci dall’Azienda su cui si stava lavorando tutti insieme, perché come SLC-CGIL fino all’ultimo al tavolo della trattativa abbiamo cercato di giungere ad una mediazione che tutelasse i lavoratori, con certezze scritte nero su bianco.
L’azienda ha voluto compiere una forzatura, vendendosi un consenso dei lavoratori (l’accordo con Vodafone è di 2 mesi fa, il rilascio tecnico è avvenuto il 17 maggio) ancora prima di incontrare i sindacati e di discutere con i lavoratori stessi. Dimostrando che idea ha dei lavoratori e del loro diritto di dire la loro sulla propria vita.
L’azienda se ne assume oggi ogni responsabilità.
Mobilitiamoci tutti insieme contro un’azienda che non ci rispetta !
Roma, 22 Maggio 2009
La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL
Leggi il testo dell'
accordo separato firmato a Taranto