martedì 5 maggio 2009

Comunicato stampa Slc Cgil (5.5.09)

“Aziende avviano delocalizzazioni. A rischio migliaia di posti di lavoro. Chiediamo a imprese e Governo una moratoria contro le delocalizzazioni”

“In queste settimane grandi aziende di TLC e Media stanno accelerando un processo di delocalizzazione di attività in paesi con minori salari e diritti, mettendo a rischio migliaia posti di lavoro”. Così denuncia in una nota, la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato del settore.
“In particolare Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G e Sky stanno in questi mesi riducendo le attività nel nostro paese, affidando servizi di customer care e di back office ad aziende in Romania, Albania e Tunisia, con gravi rischi occupazionali e con una qualità offerta ai consumatori enormemente inferiore. Il fatto già in sé grave, diviene oggi drammatico in un momento di difficoltà del Paese e con decine di imprese di call center in Italia che hanno scommesso su una competizione basata sulla qualità e non sulla gara a chi paga di meno i lavoratori o con meno tutele. Imprese che oggi subiscono una doppia beffa, vedendo il lavoro dato in paesi dove i salari sono minimi ed i diritti quasi zero”.
“Altro che internalizzare il lavoro, come il Sindacato rivendica da anni per mettere in sicurezza Telecom e le altre grandi aziende di TLC. Siamo al doppio danno per i lavoratori dei call center di Telecom, Vodafone, Wind, H3G, SKY, ecc. : non solo le attività finora svolte vengono esternalizzate, ma a beneficiarne non sono neanche i figli o i fratelli che operano in altre aziende italiane. Siamo alle prese con una vera e propria strategia socialmente suicida, che priverà l’Italia di migliaia di posti di lavoro, in uno dei pochi settori che non risente della crisi”.
“Siamo ormai all’impresa irresponsabile, che non solo paga stipendi a 6 zeri ai propri manager anche quando i risultati non ci sono, ma che non si preoccupa minimamente dei danni sociali che reca al proprio Paese, in un momento in cui invece dovremmo tutti essere più solidali e più attenti a non far pagare la crisi ai soggetti più deboli”.
“Invitiamo per tanto le aziende in questione a dimostrare senso di responsabilità nel concreto, non spendendo solo qualche parola nei convegni o nelle trasmissioni televisive, ma scommettendo su uno sviluppo basato sulla qualità, sulla valorizzazione del lavoro e delle professionalità dei tanti lavoratori che, come unica colpa, hanno quella di pretendere un salario decente e un minimo di diritti”.
“Come SLC-CGIL proporremo nei prossimi giorni a Cisl e Uil di richiedere un tavolo specifico presso il Ministero del Lavoro e il Ministero delle attività produttive, dove consegneremo tutta la documentazione in nostro possesso. Come SLC-CGIL chiediamo alle imprese e al Governo di condividere una “moratoria” in materia di licenziamenti e di delocalizzazioni di attività oggi lavorate in Italia”.



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