COMUNICATO SINDACALE
VODAFONE SI ASSUMERE IL RISCHIO DI UNA ROTTURA SENZA PRECEDENTI
MASSIMA ATTENZIONE NELLE AZIENDE OUTSOURCER DI VODAFONE
(E-CARE, COMDATA, ALMAVIVA, DES, ECC.)
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL devono constatare con grande disappunto che l’invito rivolto a Vodafone di fermare le forzature sul tema dei controlli a distanza negli outsourcer è andato disatteso.
Il giorno 10 giugno è stato comunicato ai lavoratori di E-Care, di Almaviva e degli altri outsourcer che lavorano su commesse Vodafone, che a partire da domenica 14 giugno verrà inserito nell’IVR del “190” una fonia che avviserà i clienti (e di fatto anche gli operatori) circa la possibilità che la loro chiamata possa essere registrata.
Agli stessi lavoratori è stato anche comunicato che le eventuali registrazioni non dovrebbero riguardare le chiamate gestite da loro. E allora chi sarà registrato? Inoltre non viene data nessuna assicurazione sul possibile ascolto!!
Il tutto operando poi sui sistemi di Vodafone e quindi nell’impossibilità di qualsivoglia controllo da parte delle RSU delle aziende outsourcer.
Dobbiamo pensare che i lavoratori degli outsourcer o di Vodafone stessa si troveranno ogni giorno a partecipare ad una nuova “lotteria” dove il più fortunato verrà di fatto controllato in pieno disprezzo della legislazione vigente?
Francamente riteniamo che non si possa continuare ulteriormente con queste forzature gravissime.
La decisione di Vodafone è in evidente contrasto con l’articolo 4 della legge 300, oltre a rappresentare uno strappo, che non potrà essere senza conseguenze, nelle relazioni sindacali.
Se qualcuno ha deciso di rivedere il tema del controllo a distanza, soprattutto per gli Outsourcer, a colpi di fughe in avanti ha sbagliato di grosso!
Il sindacato confederale, e con esso le lavoratrici ed i lavoratori tutti, sapranno respingere questo disegno che, camuffato da progetti per la qualità o da ricerche di mercato, altro non è che un evidente tentativo di pressione sui lavoratori. I quali lavoratori, è bene ripeterlo per chi ancora non l’avesse capito, non hanno bisogno di questi spauracchi per lavorare bene.
Se Vodafone darà effettivamente corso a quanto ha fatto preannunciare (peraltro troviamo del tutto sgradevole che il management non abbia ritenuto opportuno aprire direttamente con il sindacato un confronto sul tema ma lo faccia “annunciare” per vie traverse) non esiteremo a segnalare immediatamente agli Uffici Provinciali del Lavoro competenti l’accaduto, evidenziando quanto l’indeterminatezza dell’annuncio e, soprattutto, l’assenza di accordi precisi in materia rappresentino un grave danno per i diritti di TUTTI i lavoratori coinvolti.
Il giorno 10 giugno è stato comunicato ai lavoratori di E-Care, di Almaviva e degli altri outsourcer che lavorano su commesse Vodafone, che a partire da domenica 14 giugno verrà inserito nell’IVR del “190” una fonia che avviserà i clienti (e di fatto anche gli operatori) circa la possibilità che la loro chiamata possa essere registrata.
Agli stessi lavoratori è stato anche comunicato che le eventuali registrazioni non dovrebbero riguardare le chiamate gestite da loro. E allora chi sarà registrato? Inoltre non viene data nessuna assicurazione sul possibile ascolto!!
Il tutto operando poi sui sistemi di Vodafone e quindi nell’impossibilità di qualsivoglia controllo da parte delle RSU delle aziende outsourcer.
Dobbiamo pensare che i lavoratori degli outsourcer o di Vodafone stessa si troveranno ogni giorno a partecipare ad una nuova “lotteria” dove il più fortunato verrà di fatto controllato in pieno disprezzo della legislazione vigente?
Francamente riteniamo che non si possa continuare ulteriormente con queste forzature gravissime.
La decisione di Vodafone è in evidente contrasto con l’articolo 4 della legge 300, oltre a rappresentare uno strappo, che non potrà essere senza conseguenze, nelle relazioni sindacali.
Se qualcuno ha deciso di rivedere il tema del controllo a distanza, soprattutto per gli Outsourcer, a colpi di fughe in avanti ha sbagliato di grosso!
Il sindacato confederale, e con esso le lavoratrici ed i lavoratori tutti, sapranno respingere questo disegno che, camuffato da progetti per la qualità o da ricerche di mercato, altro non è che un evidente tentativo di pressione sui lavoratori. I quali lavoratori, è bene ripeterlo per chi ancora non l’avesse capito, non hanno bisogno di questi spauracchi per lavorare bene.
Se Vodafone darà effettivamente corso a quanto ha fatto preannunciare (peraltro troviamo del tutto sgradevole che il management non abbia ritenuto opportuno aprire direttamente con il sindacato un confronto sul tema ma lo faccia “annunciare” per vie traverse) non esiteremo a segnalare immediatamente agli Uffici Provinciali del Lavoro competenti l’accaduto, evidenziando quanto l’indeterminatezza dell’annuncio e, soprattutto, l’assenza di accordi precisi in materia rappresentino un grave danno per i diritti di TUTTI i lavoratori coinvolti.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL
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