COMUNICATO SINDACALE
Nel referendum indetto per l’ipotesi di accordo del 22 giugno ha vinto per pochi voti il no.
Come rsu in rispetto della democrazia e della volontà dei lavoratori, sciogliamo negativamente la riserva e ritiriamo la firma dall’ipotesi.
Continuiamo a difendere la bontà di questo accordo sia per la salvaguardia dell’occupazione per il centro di Roma, sia per l’occasione che veniva data ai lavoratori per la prima volta finalmente di veder valorizzata la propria professionalità attraverso un percorso formativo serio e rispettoso dei diritti e della dignità del lavoro.
Crediamo che sia stata persa una importante opportunità di crescita per tutto il centro (sia per i lavoratori che per la Direzione), anzi crediamo che questo no farà vacillare ancora di più questo gigante dai piedi di argilla che è Atesia.
Ora che un accordo sulla qualità non c’e’ più, rimane però il problema di stare su un mercato spietato a cui certo poco interessano le dinamiche dei lavoratori di Almaviva Contact di Roma.
Invitiamo pertanto le Rsu non firmatarie di questa ipotesi e che tanto l’hanno criticata (non nel merito ma solo strumentalmente, con pochissimo senso di responsabilità e con poca cognizione del ruolo della Rsu che nasce per tutelare gli interessi dei lavoratori nel loro reale contesto e non per sostenere mere posizioni ideologiche e politiche, che come hanno dimostrato spesso sono solo individuali) a presentare una nuova proposta concreta e non utile solo ad ottenere facili consensi attraverso idee impraticabili e populiste.
Come Rsu tuttavia non condividiamo e non rappresenteremo le istante di quelli che, come hanno dichiarato in questi giorni in assemblea, preferiscono perdere il lavoro piuttosto che “subire” un affiancamento così come strutturato nell’ipotesi bocciata.
Come sindacato il nostro dovere è salvaguardare l’occupazione e fare di quella esistente una buona occupazione.
In momenti di crisi e di difficoltà, come quello che sta affrontando il Paese complessivamente, bisogna dimostrare forza, senso di responsabilità affinchè nulla, né le conquiste precedenti né soprattutto la dignità vadano perdute.
E’ oggettivamente impossibile non rendersi conto che oggi le condizioni del mercato e le regole del mondo del lavoro sono cambiate e dal voto che boccia questo accordo è evidente che noi non siamo riusciti a trasmettere questa consapevolezza ai lavoratori di Almaviva Contact di Roma-.
Ci auguriamo di ricrederci e che ci venga dimostrato che la sconfitta di questo referendum non sia una sconfitta per tutti i lavoratori di Atesia.
Come rsu in rispetto della democrazia e della volontà dei lavoratori, sciogliamo negativamente la riserva e ritiriamo la firma dall’ipotesi.
Continuiamo a difendere la bontà di questo accordo sia per la salvaguardia dell’occupazione per il centro di Roma, sia per l’occasione che veniva data ai lavoratori per la prima volta finalmente di veder valorizzata la propria professionalità attraverso un percorso formativo serio e rispettoso dei diritti e della dignità del lavoro.
Crediamo che sia stata persa una importante opportunità di crescita per tutto il centro (sia per i lavoratori che per la Direzione), anzi crediamo che questo no farà vacillare ancora di più questo gigante dai piedi di argilla che è Atesia.
Ora che un accordo sulla qualità non c’e’ più, rimane però il problema di stare su un mercato spietato a cui certo poco interessano le dinamiche dei lavoratori di Almaviva Contact di Roma.
Invitiamo pertanto le Rsu non firmatarie di questa ipotesi e che tanto l’hanno criticata (non nel merito ma solo strumentalmente, con pochissimo senso di responsabilità e con poca cognizione del ruolo della Rsu che nasce per tutelare gli interessi dei lavoratori nel loro reale contesto e non per sostenere mere posizioni ideologiche e politiche, che come hanno dimostrato spesso sono solo individuali) a presentare una nuova proposta concreta e non utile solo ad ottenere facili consensi attraverso idee impraticabili e populiste.
Come Rsu tuttavia non condividiamo e non rappresenteremo le istante di quelli che, come hanno dichiarato in questi giorni in assemblea, preferiscono perdere il lavoro piuttosto che “subire” un affiancamento così come strutturato nell’ipotesi bocciata.
Come sindacato il nostro dovere è salvaguardare l’occupazione e fare di quella esistente una buona occupazione.
In momenti di crisi e di difficoltà, come quello che sta affrontando il Paese complessivamente, bisogna dimostrare forza, senso di responsabilità affinchè nulla, né le conquiste precedenti né soprattutto la dignità vadano perdute.
E’ oggettivamente impossibile non rendersi conto che oggi le condizioni del mercato e le regole del mondo del lavoro sono cambiate e dal voto che boccia questo accordo è evidente che noi non siamo riusciti a trasmettere questa consapevolezza ai lavoratori di Almaviva Contact di Roma-.
Ci auguriamo di ricrederci e che ci venga dimostrato che la sconfitta di questo referendum non sia una sconfitta per tutti i lavoratori di Atesia.
Rsu Slc-Cgil/Fistel Cisl/Uilcom-Uil/Ugl
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