Delocalizzazioni, esternalizzazioni e dumping queste alcune delle parole che descrivono meglio la crisi occupazionale che sta coinvolgendo il settore
28/06/2010 Il settore dei call center sta subendo una grave crisi occupazionale, secondo alcune stime della SLC CGIL, nel corso del 2010 il settore rischierà di perdere circa 15-16 mila posti di lavoro, sui circa 80mila addetti a tempo indeterminato. Probabilmente le dimensioni di questa crisi saranno più grandi, poiché non si hanno stime attendibili sulle cessazioni di contratti di apprendistato, inserimento, a termine, in collaborazione a progetto.
Dumping, outsourcing ed esternalizzazioni. Sono queste le tre parole chiave che meglio descrivono la crisi del settore e sulle quali si sono soffermate molte delle riflessioni emerse durante l'assemblea nazionale dei quadri e delegati call center della SLC CGIL, che si è svolta oggi lunedì 28 giugno a Roma presso la sede Nazionale della CGIL. Oltre ad una puntuale analisi dell'attuale fase del settore, molte le proposte che il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL avanza al Governo, alle Regioni, alla FISTEL CISL e alla UILCOM UIL, alle imprese committenti e a quelle in out sourcer per bloccare la crisi occupazionale e per valorizzare i diritti e le professionalità dei lavoratori. Al centro delle proposte un 'patto tra Governo e produttori per il rilancio dei call center'.
Nel corso dell'assemblea, Emilio Miceli, Segretario Nazionale SLC CGIL, analizzando la situazione drammatica vissuta dai lavoratori dei call center ha chiesto un tavolo con il Governo. Inoltre Miceli ha chiesto la cancellazione della norma sull'Irap, prevista nella manovra finanziaria, che “facilita gli avventurieri che stanno affossando il settore e che rischiano di trascinare in una terra di nessuno anche gli imprenditori dal comportamento virtuoso”.
Il Coordinatore del dipartimento Reti e Terziario della CGIL Nazionale, Rosario Strazzullo intervenuto oggi all'assemblea ha affermato l'importanza di “continuare a lavorare per ottenere provvedimenti di sostegno al settore entro il prossimo autunno, modificare il capitolo Irap contenuto nei provvedimenti finanziari del Governo”. Inoltre conclude il sindacalista “è importante chiamare a piena responsabilità i committenti privati a partire dalle aziende delle telecomunicazioni e modificare le regole degli appalti pubblici applicando a pieno il contratto collettivo nazionale”.
28/06/2010 Il settore dei call center sta subendo una grave crisi occupazionale, secondo alcune stime della SLC CGIL, nel corso del 2010 il settore rischierà di perdere circa 15-16 mila posti di lavoro, sui circa 80mila addetti a tempo indeterminato. Probabilmente le dimensioni di questa crisi saranno più grandi, poiché non si hanno stime attendibili sulle cessazioni di contratti di apprendistato, inserimento, a termine, in collaborazione a progetto.
Dumping, outsourcing ed esternalizzazioni. Sono queste le tre parole chiave che meglio descrivono la crisi del settore e sulle quali si sono soffermate molte delle riflessioni emerse durante l'assemblea nazionale dei quadri e delegati call center della SLC CGIL, che si è svolta oggi lunedì 28 giugno a Roma presso la sede Nazionale della CGIL. Oltre ad una puntuale analisi dell'attuale fase del settore, molte le proposte che il sindacato dei lavoratori della comunicazione della CGIL avanza al Governo, alle Regioni, alla FISTEL CISL e alla UILCOM UIL, alle imprese committenti e a quelle in out sourcer per bloccare la crisi occupazionale e per valorizzare i diritti e le professionalità dei lavoratori. Al centro delle proposte un 'patto tra Governo e produttori per il rilancio dei call center'.
Nel corso dell'assemblea, Emilio Miceli, Segretario Nazionale SLC CGIL, analizzando la situazione drammatica vissuta dai lavoratori dei call center ha chiesto un tavolo con il Governo. Inoltre Miceli ha chiesto la cancellazione della norma sull'Irap, prevista nella manovra finanziaria, che “facilita gli avventurieri che stanno affossando il settore e che rischiano di trascinare in una terra di nessuno anche gli imprenditori dal comportamento virtuoso”.
Il Coordinatore del dipartimento Reti e Terziario della CGIL Nazionale, Rosario Strazzullo intervenuto oggi all'assemblea ha affermato l'importanza di “continuare a lavorare per ottenere provvedimenti di sostegno al settore entro il prossimo autunno, modificare il capitolo Irap contenuto nei provvedimenti finanziari del Governo”. Inoltre conclude il sindacalista “è importante chiamare a piena responsabilità i committenti privati a partire dalle aziende delle telecomunicazioni e modificare le regole degli appalti pubblici applicando a pieno il contratto collettivo nazionale”.
Fonte: http://www.cgil.it
Nessun commento:
Posta un commento