VODAFONE: SLC-CGIL “AZIENDA SMENTISCA PROGETTO
DI DELOCALIZZAZIONE IN ALBANIA E ROMANIA”
DI DELOCALIZZAZIONE IN ALBANIA E ROMANIA”
“Sempre di più i responsabili delle attività di customer care di Vodafone Italia vanno dichiarando esplicitamente ai propri dipendenti che l’azienda ha avviato un progetto di delocalizzazione delle attività a minor valore verso call center rumeni e albanesi, in particolare l’assistenza telefonica di front end. Inoltre a noi ci risulta che, già da mesi, Vodafone direttamente, o tramite i propri outsourcer italiani, ha delocalizzato parte delle attività di back office, cioè le pratiche amministrative. Vodafone deve fare chiarezza e dichiarare quello che realmente intende fare, assumendosi tutte le proprie responsabilità”. Così dichiara in una nota la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato del settore.
“Ci troviamo di fronte ad un’azienda dagli utili stratosferici, che sta distruggendo lavoro nel nostro Paese con evidenti rischi anche sul piano della tutela della privacy. Chi controlla infatti il corretto utilizzo dei dati sensibili, dal traffico telefonico alle coordinate bancarie di milioni di clienti italiani? Cosa impedisce che anche i clienti Vodafone non finiscano nel traffico illegale internazionale di dati?”.
“Da più di un anno come SLC-CGIL denunciamo quanto la delocalizzazione delle attività di call center da parte di Vodafone, Wind, SKY, H3G, Telecom, Alitalia, ecc. stia distruggendo migliaia di posti lavoro nel nostro Paese, alimentando una forma di dumping perversa che fa della competizione sul costo e non della qualità la bussola per erogare servizi ai clienti TLC”.
“Confindustria, Governo e le diverse grandi aziende – conclude SLC-CGIL – non possono continuare a far finta di nulla, di fronte magari a pochi milioni di euro di risparmio su bilanci multimiliardari che si traducono però in disoccupazione o ricorso agli ammortizzatori sociali per migliaia di ragazze e ragazzi”.
“Ci troviamo di fronte ad un’azienda dagli utili stratosferici, che sta distruggendo lavoro nel nostro Paese con evidenti rischi anche sul piano della tutela della privacy. Chi controlla infatti il corretto utilizzo dei dati sensibili, dal traffico telefonico alle coordinate bancarie di milioni di clienti italiani? Cosa impedisce che anche i clienti Vodafone non finiscano nel traffico illegale internazionale di dati?”.
“Da più di un anno come SLC-CGIL denunciamo quanto la delocalizzazione delle attività di call center da parte di Vodafone, Wind, SKY, H3G, Telecom, Alitalia, ecc. stia distruggendo migliaia di posti lavoro nel nostro Paese, alimentando una forma di dumping perversa che fa della competizione sul costo e non della qualità la bussola per erogare servizi ai clienti TLC”.
“Confindustria, Governo e le diverse grandi aziende – conclude SLC-CGIL – non possono continuare a far finta di nulla, di fronte magari a pochi milioni di euro di risparmio su bilanci multimiliardari che si traducono però in disoccupazione o ricorso agli ammortizzatori sociali per migliaia di ragazze e ragazzi”.
Roma, 19 Gennaio 2011
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