COMUNICATO STAMPA
Teleperformance: l’azienda dia risposte chiare ai propri lavoratori
Il 19 gennaio è stata inoltrata al Ministero del Lavoro da SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL una richiesta di verifica sui contratti di solidarietà sottoscritti con Teleperformance.
“Quando lo scorso 24 giugno firmammo con Teleperformance l’accordo che ritirava gli 847 esuberi dichiarati sulle tre sedi italiane (Roma, Fiumicino e Taranto) a fronte dell’introduzione dei contratti di solidarietà per l’intera platea dei lavoratori di TP, ponemmo come condizione irrinunciabile l’impegno dell’azienda a rafforzare i volumi di lavoro in Italia anziché continuare a portare attività nelle sedi albanesi – così recita una nota della Segreteria Nazionale della SLC-CGIL”.
“Purtroppo a distanza di sei mesi dalla firma di quell’accordo dobbiamo constatare come l’azienda non stia dando quei segnali di discontinuità richiesti. Con centinaia di lavoratrici e lavoratori quotidianamente interessati dalla solidarietà, importanti commesse (Alitalia, Sky) continuano ad essere lavorate in maggioranza nelle sedi estere – così continua la nota della SLC-CGIL”.
“Noi riteniamo che Teleperformance abbia il dovere, verso i propri dipendenti e verso la collettività, di dare risposte concrete alla crisi delle sedi italiane – conclude SLC-CGIL – Nel biennio 2008-2010, mentre le sedi italiane vedevano l’acuirsi della crisi sfociata nella dichiarazione di 847 esuberi, le sedi albanesi, nate per l’offerta off-shore per il mercato italiano, vedevano una crescita del 700% (passando da 100 postazioni di lavoro a più di 700). E’ tempo che Teleperformance smetta di essere fra le società in outsourcing che maggiormente fanno ricorso alle delocalizzazioni, alimentando così in tutto il settore la competizione basata sulla contrazione dei costi e non più sulla qualità, e torni a puntare sulla professionalità delle centinaia di lavoratrici e lavoratori di Roma e Taranto”
“Quando lo scorso 24 giugno firmammo con Teleperformance l’accordo che ritirava gli 847 esuberi dichiarati sulle tre sedi italiane (Roma, Fiumicino e Taranto) a fronte dell’introduzione dei contratti di solidarietà per l’intera platea dei lavoratori di TP, ponemmo come condizione irrinunciabile l’impegno dell’azienda a rafforzare i volumi di lavoro in Italia anziché continuare a portare attività nelle sedi albanesi – così recita una nota della Segreteria Nazionale della SLC-CGIL”.
“Purtroppo a distanza di sei mesi dalla firma di quell’accordo dobbiamo constatare come l’azienda non stia dando quei segnali di discontinuità richiesti. Con centinaia di lavoratrici e lavoratori quotidianamente interessati dalla solidarietà, importanti commesse (Alitalia, Sky) continuano ad essere lavorate in maggioranza nelle sedi estere – così continua la nota della SLC-CGIL”.
“Noi riteniamo che Teleperformance abbia il dovere, verso i propri dipendenti e verso la collettività, di dare risposte concrete alla crisi delle sedi italiane – conclude SLC-CGIL – Nel biennio 2008-2010, mentre le sedi italiane vedevano l’acuirsi della crisi sfociata nella dichiarazione di 847 esuberi, le sedi albanesi, nate per l’offerta off-shore per il mercato italiano, vedevano una crescita del 700% (passando da 100 postazioni di lavoro a più di 700). E’ tempo che Teleperformance smetta di essere fra le società in outsourcing che maggiormente fanno ricorso alle delocalizzazioni, alimentando così in tutto il settore la competizione basata sulla contrazione dei costi e non più sulla qualità, e torni a puntare sulla professionalità delle centinaia di lavoratrici e lavoratori di Roma e Taranto”
Roma, 21 gennaio 2010
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