martedì 28 ottobre 2008

Lettera aperta della RSU SLC-CGIL ai lavoratori del call center di Atesia Almaviva Contact

Cara lavoratrice e caro lavoratore,
ti scriviamo questa lettera aperta affinché tu possa sapere con chiarezza cosa sta succedendo, da qualche mese a questa parte, nel settore dei call center in out sourcing.
Come CGIL dobbiamo infatti denunciare che - mentre ci battiamo per chiedere più tutele e garanzie, per chiedere che tutte le aziende rispettino il CCNL e le leggi (a partire dalle circolari del Ministero del Lavoro n. 4 e n. 8 del 2008), cioè mentre ci battiamo perchè non via sia più una competizione fatta solo risparmiando su salario e diritti - altri sindacati con la complicità di Confindustria e di imprenditori senza scrupoli vanno minacciando il nostro posto di lavoro.
Come? Accettando di derogare in peggio al CCNL delle TLC, firmando accordi che permettono di sotto inquadrare i lavoratori (assumendo centinaia di giovani per attività sia in bound che out bound al 1° livello), accettando che diverse aziende non paghino le maggiorazioni in caso di lavoro supplementare o straordinario, ecc.
Come SLC-CGIL noi abbiamo sempre - con coerenza - portato avanti un'unica linea politica e sindacale, in azienda ma anche nel settore.
Perché siamo convinti che solo con regole uguali per tutti, con un costo del lavoro identico sia che si lavori al Nord come al Sud, in un grande gruppo o in un singolo call center si difende il posto di lavoro di tutti.
E’ infatti chiaro che se c’è qualche azienda che paga di meno i lavoratori, che li sfrutta andando oltre i limiti e le tutele poste dalla contrattazione collettiva, quell’azienda vincerà le commesse su cui noi oggi lavoriamo, mettendo a rischio i nostri posti di lavoro e ogni possibile ulteriore conquista di diritti e di salario aggiuntivo.
E’ per coerenza quindi che – a differenza di altri – non abbiamo firmato accordi in Abruzzo che stabilizzavano i contratti a progetto impegnati su attività in bound con tranche fino al 2010 (!!!); che non abbiamo firmato in Calabria e in Sicilia accordi che permettono di derogare alle tutele sull’orario di lavoro e di non pagare le maggiorazioni previste in caso di straordinario o supplementare. E’ per coerenza che non abbiamo accettato che Phonemedia assumesse centinaia di ragazze e ragazzi al 1° livello del CCNL (da più di trent’anni non si inquadrano più lavoratori al 1° livello, visto che per il CCNL questo livello corrisponde ad operai generici e donne di pulizia, non agli operatori di call center… leggetevi l’art. 23 del nostro CCNL e vedrete che un lavoratore part-time a 6 ore al 1° livello prende 550 euro lordi. Quindi guardate le nostre buste paga…).
Potremmo continuare così e raccontarvi che gli unici che continuano a fare esposti perché gli ispettori intervengano contro le imprese più scorrette, siamo solo noi. Che solo la CGIL tutti i giorni continua a denunciare i grandi committenti come Telecom, Enel, BT, Fastweb, Sky ecc. che assegnano le commesse con il sistema delle gare al massimo ribasso.
Del resto come CGIL non da oggi chiediamo:
1) il rispetto del CCNL per tutti i lavoratori, vera garanzia per spingere le aziende a scommettere sulla qualità e su nuovi servizi. Basta con chi vuole fare impresa risparmiando sulla nostra pelle, mettendo lavoratori contro lavoratori, giovani contro altri giovani, donne contro altre donne;
2) il rispetto delle leggi e delle circolari del Ministero del Lavoro per stabilizzare tutti i lavoratori che sono ancora precari;
3) la responsabilizzazione dei grandi committenti, che solo se troveranno tutte le aziende impegnate a garantire uguali costi del lavoro, saranno spinti a dare commesse basandosi sulla qualità, sulla professionalità degli operatori, ecc.;
4) l’ampliamento dei diritti in tutto il settore, a partire da una contrattazione aziendale da diffondere in tutte le imprese per premiare il lavoro, investire in formazione e in crescita professionale (cioè portando tutti gli operatori di call center, in prospettiva, verso il 4° e il 5° livello);
5) l’introduzione di clausole sociali nei cambi di appalto.

Queste sono state, del resto, le parole d’ordine con cui il 19 Settembre abbiamo scioperato e manifestato a Roma, contro le imprese scorrette, per i nostri diritti, per la ripresa delle ispezioni e per una maggiore attenzione alle nostre condizioni di vita e lavoro.
SLC-CGIL porta avanti queste battaglie nella nostra azienda e in tutto il paese, perché solo stando tutti uniti, solo costruendo solidarietà tra i lavoratori di tutte le imprese di call center, saremo più forti. Saremo più forti in vista del prossimo rinnovo del CCNL (che scadrà il 31/12/08) e saremo più forti nella nostra azienda.
Aiutaci a difendere i diritti di tutti. Stai con la CGIL, da 100 anni dalla tua parte.

Roma, 28/10/2008
RSU SLC CGIL di ATESIA – ALMAVIVA CONTACT

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao sindacalisti..com'è andato l'incontro del 30 Ottobre all'uir?

Anonimo ha detto...

perché invece di fare lettere aperte, non indite delle normali assemblee?