CGIL, in Italia si paga una tassa in più: quella sull'evasione. Sono circa 3mila euro l'anno che ogni contribuente onesto paga in più del dovuto
È partita oggi dalle Marche l’iniziativa della CGIL ‘Per un fisco giusto’. Da oggi e per le prossime settimane, fino allo sciopero generale del 12 marzo, l’organizzazione sindacale porterà in giro per l’Italia le sue proposte di riforma fiscale e sulle quali il sindacato ha aperto una vertenza con il governo per realizzare un sistema all’insegna di un fisco più giusto.
In sintesi, la confederazione di Corso d’Italia propone la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati, con un bonus di circa 500 euro da erogare entro la primavera e poi strutturalmente con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo fiscale per i prossimi 3 anni, insieme alla riduzione della prima aliquota Irpef dal 23% al 20%. “Senza squilibrare i conti pubblici - ha affermato il segretario confederale della CGIL, Agostino Megale, nel presentare la campagna - si può istituire un sistema fiscale che rilanci progressività ed equità come fattori di coesione sociale, di crescita e di sviluppo economico, attraverso una maggiore tassazione delle rendite, delle transazioni finanziarie internazionali e delle ‘grandi ricchezze’”.
Il dirigente sindacale ha, inoltre, messo in rilievo come sia “ormai passato oltre un mese da quando è stata inviata formalmente al governo la richiesta di aprire un tavolo ma non ci è ancora giunta alcuna risposta”. Per questo, osserva il dirigente sindacale, “si rafforzano ulteriormente le ragioni del nostro sciopero generale, in programma il prossimo 12 marzo, affinché il governo si renda conto che la ragione principale della bassa crescita della nostra economia risieda nella totale assenza di qualsiasi progetto di politica industriale, di sostegno all’occupazione e di riforma fiscale”. Su quest’ultimo punto la CGIL ha anche avviato una campagna di comunicazione ‘Più evadono, più paghi’ all'insegna di un fisco giusto con un messaggio chiaro: “In Italia - ha concluso Megale - si paga una tassa in più: quella sull'evasione. Sono circa 3mila euro l'anno che ogni contribuente onesto paga in più del dovuto”.
È partita oggi dalle Marche l’iniziativa della CGIL ‘Per un fisco giusto’. Da oggi e per le prossime settimane, fino allo sciopero generale del 12 marzo, l’organizzazione sindacale porterà in giro per l’Italia le sue proposte di riforma fiscale e sulle quali il sindacato ha aperto una vertenza con il governo per realizzare un sistema all’insegna di un fisco più giusto.
In sintesi, la confederazione di Corso d’Italia propone la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati, con un bonus di circa 500 euro da erogare entro la primavera e poi strutturalmente con 100 euro medi mensili di riduzione del prelievo fiscale per i prossimi 3 anni, insieme alla riduzione della prima aliquota Irpef dal 23% al 20%. “Senza squilibrare i conti pubblici - ha affermato il segretario confederale della CGIL, Agostino Megale, nel presentare la campagna - si può istituire un sistema fiscale che rilanci progressività ed equità come fattori di coesione sociale, di crescita e di sviluppo economico, attraverso una maggiore tassazione delle rendite, delle transazioni finanziarie internazionali e delle ‘grandi ricchezze’”.
Il dirigente sindacale ha, inoltre, messo in rilievo come sia “ormai passato oltre un mese da quando è stata inviata formalmente al governo la richiesta di aprire un tavolo ma non ci è ancora giunta alcuna risposta”. Per questo, osserva il dirigente sindacale, “si rafforzano ulteriormente le ragioni del nostro sciopero generale, in programma il prossimo 12 marzo, affinché il governo si renda conto che la ragione principale della bassa crescita della nostra economia risieda nella totale assenza di qualsiasi progetto di politica industriale, di sostegno all’occupazione e di riforma fiscale”. Su quest’ultimo punto la CGIL ha anche avviato una campagna di comunicazione ‘Più evadono, più paghi’ all'insegna di un fisco giusto con un messaggio chiaro: “In Italia - ha concluso Megale - si paga una tassa in più: quella sull'evasione. Sono circa 3mila euro l'anno che ogni contribuente onesto paga in più del dovuto”.
Nessun commento:
Posta un commento