giovedì 23 dicembre 2010

Fiat, Berlusconi plaude all'accordo La Fiom: «Così il dissenso non esiste»



Mirafiori, un accordo senza la Fiom. L'intesa sullo tabilimento Fiat torinese prevede un investimento di oltre un miliardo di euro in joint venture tra Fiat e Chrysler e la produzione a regime di 280 mila vetture l'anno di suv Chrysler e Alfa Romeo.

BERLUSCONI: ACCORDO STORICO
''E' un accordo storico''. Cosi' Silvio Berlusconi commenta l'intesa tra Fiat e sindacati raggiunta ieri. Il premier, parlando a 'Mattino5', si augura che l'azienda automobilistica possa mantenere la produzione in Italia , evitando il trasferimento all'estero degli impianti.

TUTE BLU: FIRMA DELLA VERGOGNA
«È una firma con vergogna di un accordo senza precedenti che limita la libertà di associazione sindacale. Serve una risposta di tutto il mondo del lavoro'', dice Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom dopo l'accordo separato su Mirafiori. Che sarebbe finita così l'aveva già fatto presagire Federico Bellomo, segretario provinciale della Fiom: ''Se non ci saranno ripensamenti e modifiche dell'ultima ora che sono molto improbabili - il nostro sindacato non firmera' l'intesa».

L'ACCORDO
Sarà sottoposto al voto dei lavoratori, probabilmente nella seconda settimana di gennaio, l'unica in cui la fabbrica non sarà coinvolta dalla cassa integrazione a ripetizione. L'accordo prevede: il pieno utilizzo degli impianti sui 6 giorni lavorativi, il lavoro a turni avvicendati che mantiene l'orario individuale a 40 ore settimanali, le assenze (ci sono misure contro gli assenteisti), gli straordinari, pause e mensa a fine turno. In cambio la Fiat conferma l'investimento di un miliardo per trasformare la fabbrica simbolo del gruppo nell'avamposto europeo del gruppo Chrysler: nei piani di Marchionne, infatti, l'azienda di corso Agnelli dovrà produrrre i Suv realizzati su una piattaforma americana con i marchi Alfa-Chrysler.

Queste, in dettaglio le ragioni per le quali la Fiom non ha firmato: «Ci sono 120 ore di straordinario obbligatorio, come a Pomigliano, - spiega Giorgio Airaudo - un sistema di turnazioni che può portare il dipendente a fare sei giorni di lavoro con 10 ore per turno. C'è poi la riduzione di giorni di malattia pagati dall'azienda, che sono tre negli altri contratti di lavoro: a Pomigliano non ne viene pagato più neanche uno, a Torino solo uno. C'è la cancellazione di dieci minuti di pausa: erano 40 minuti per 8 ore di lavoro, adesso sono 30. La mensa: l'azienda a differenza che a Pomigliano, spostata a fine turno, a Mirafiori si sono dichiarati disponibili a tenerla all'interno del turno. I lavoratori firmeranno un contratto individuale con delle clausole con le quali di fatto vengono di fatto dissuasi a scioperare, altrimenti sono sanzionabili". L'accordo di Mirafiori, infine, conclude Airaudo, è fuori dalle regole dell'accordo interconfederale del luglio 1993, che consente a tutti i sindacati di presentare liste e avere rappresentanti nelle Rsu se ha il 5% dei lavoratori: "Così rendono impossibile la presenza dei metalmeccanici della Cgil. Siamo di fronte al tentativo di un'azione della Fiat per semplificare il pluralismo sindacale italiano, espellendo la Cgil e riducendo all'impotenza anche i sindacati consenzienti. E' una lesione alla quale pensiamo debba rispondere l'insieme della Cgil».
Fonte: http://www.unita.it


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