domenica 27 luglio 2008

Sentenza-amianto a porto Marghera

Martedì 22 luglio il giudice monocratico penale Barbara Lancieri, del Tribunale di Venezia, ha emesso una sentenza di condanna a carico di alti dirigenti della Fincantieri, responsabili della morte di 14 persone – undici operai e tre donne, mogli di tre di loro – che, senza alcuna difesa maneggiavano amianto (o asbesto, dal greco, che significa indistruttibile) un minerale la cui estrazione e utilizzo è messa al bando in Italia dal 1991, ma da almeno 50 anni sotto sorveglianza, per gli effetti cancerogeni irrimediabilmente mortali.
I dirigenti condannati – 21 anni di carcere complessivi per omicidio colposo – sono sette, tra i quali compare anche l'attuale presidente della Fincantieri Corrado Antonini.
Si tratta di una sentenza di grande importanza, per due motivi: rivela, in tre anni di dibattimento e trenta udienze, uno scenario raccapricciante dominato da malattie dal decorso straziante, e morte successiva dovute all'uso dell'amianto; uno scenario che dal territorio veneziano induce a spostare l'attenzione in altre zone del paese, dove l'amianto ha trovato impiego in molti settori e falcidiato vite umane.
L'altro motivo, che pone questa sentenza quale punto avanzato della giurisprudenza, è che gli imputati sono stati chiamati a rispondere e condannati per la morte di tre donne, vittime conseguenti dell'attività dei loro congiunti. Cioè, non sono state aggredite dalle fibre d'amianto in fabbrica, ma in casa, dove lavavano sciorinavano stiravano le tute da lavoro dei loro mariti.
Ci si poteva anche sedere mentre per una ventina di minuti è andata avanti la lettura della sentenza, ma tutti sono rimasti in piedi ad ascoltare in silenzio. Conclusa la lettura c'erano degli occhi lucidi, e un sentimento di sollievo. Non c'era chi non ricordasse che in questa stessa sala, in quest'aula bunker, sette anni fa, venne letta la sentenza Petrolchimico , che come un frantoio schiacciò un'aspettativa collettiva profonda di giustizia, assolvendo inaspettatamente tutti gli imputati. Certo non è acqua passata.
Gli imputati, l'hanno già detto, ricorreranno in appello, ma intanto dovranno sganciare, più o meno subito, provvisionali decise dal giudice per un totale di circa tre milioni di euro. Anche questo elemento, pur non essendo il rimedio alla vita perduta, incoraggerà i più restii a reclamare un loro diritto. La sentenza infatti ha tolto il cappello alla punta dell' iceberg .
Breda-Fincantieri ha alle proprie dirette dipendenze 1180 lavoratori, ma gestisce 2600/3000 lavoratori distribuiti in 500 aziende d'appalto; una massa difficile da controllare; prevalgono operai bangladesci, croati, rumeni e del nostro meridione. Le condizioni di lavoro sono critiche sia dal punto di vista sanitario che della sicurezza.

di Enzo Manderino – Megachip
Fonte: http://www.megachip.info/index.php
Altri articoli sulla sentenza:
- Amianto, condannati i vertici della Fincantieri. (http://www.gazzettino.it)
- Breda, morirono per amianto. (L'Unità)

- Inail: Rapporto annuale sull'andamento infortunistico nel 2007

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