Il settore dei call center ha conosciuto in questi anni una profonda evoluzione, con migliaia di lavoratori stabilizzati e con un impegno congiunto dei Sindacati e delle Istituzioni (Ministero del Lavoro, Servizi Ispettivi, Inps, Inail) per contrastare il ricorso al lavoro precario e irregolare.
Questo impegno ha portato anche i principali committenti – soprattutto sull’inbound – ad assegnare nuove commesse tenendo conto del nuovo costo del lavoro e del tentativo di scommettere sulla qualità dei servizi.
Purtroppo molto rimane ancora da fare!
Vi sono decine di call center che – ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le circolari del Ministero del Lavoro – continuano ad alimentare fenomeni di dumping, generando lavoro precario e mal pagato.
Tutto ciò avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che più vogliono investire sulla qualità.
Tutto ciò avviene a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e di tutti i lavoratori delle aziende di TLC.
Occorre rafforzare ulteriormente l’azione ispettiva, in particolare verso quelle imprese che lavorano sull’outbound, per verificare il rispetto della circolare n. 8/08 del Ministero del Lavoro.
Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria “Carta della Responsabilità”, impegnandosi a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attività solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del CCNL e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza.
Occorre attivare nuovamente il Tavolo nazionale sui Call Center presso il Ministero del Lavoro, anche per sapere che fine hanno fatto gli oltre 8 mila verbali frutto dell’attività ispettiva fino intrapresa (verbali che registravano altrettanti contratti a progetto illegittimi e quindi da trasformare in contratti subordinati).
Occorre introdurre nel settore delle TLC clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto.
Per la difesa dell’occupazione dei lavoratori a tempo indeterminato. Per stabilizzare gli oltre 30 mila lavoratori con contratto a progetto (la maggioranza dei quali andrebbero trasformati in contratti subordinati). Per una crescita del settore basata sulla qualità e nuovi servizi e non sulla sola competizione su salari e diritti. Per una più efficace lotta al lavoro irregolare e per una maggiore responsabilità dei committenti.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL invitano tutti i lavoratori dei call center alla massima mobilitazione, con assemblee e attivi unitari in tutte le aziende e – dove possibile – anche con iniziative pubbliche coinvolgendo istituzioni locali e le Confederazioni, in preparazione di una grande manifestazione nazionale da tenersi il 19 settembre prossimo a Roma.
Questo impegno ha portato anche i principali committenti – soprattutto sull’inbound – ad assegnare nuove commesse tenendo conto del nuovo costo del lavoro e del tentativo di scommettere sulla qualità dei servizi.
Purtroppo molto rimane ancora da fare!
Vi sono decine di call center che – ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le circolari del Ministero del Lavoro – continuano ad alimentare fenomeni di dumping, generando lavoro precario e mal pagato.
Tutto ciò avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che più vogliono investire sulla qualità.
Tutto ciò avviene a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e di tutti i lavoratori delle aziende di TLC.
Occorre rafforzare ulteriormente l’azione ispettiva, in particolare verso quelle imprese che lavorano sull’outbound, per verificare il rispetto della circolare n. 8/08 del Ministero del Lavoro.
Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria “Carta della Responsabilità”, impegnandosi a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attività solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del CCNL e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza.
Occorre attivare nuovamente il Tavolo nazionale sui Call Center presso il Ministero del Lavoro, anche per sapere che fine hanno fatto gli oltre 8 mila verbali frutto dell’attività ispettiva fino intrapresa (verbali che registravano altrettanti contratti a progetto illegittimi e quindi da trasformare in contratti subordinati).
Occorre introdurre nel settore delle TLC clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto.
Per la difesa dell’occupazione dei lavoratori a tempo indeterminato. Per stabilizzare gli oltre 30 mila lavoratori con contratto a progetto (la maggioranza dei quali andrebbero trasformati in contratti subordinati). Per una crescita del settore basata sulla qualità e nuovi servizi e non sulla sola competizione su salari e diritti. Per una più efficace lotta al lavoro irregolare e per una maggiore responsabilità dei committenti.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL invitano tutti i lavoratori dei call center alla massima mobilitazione, con assemblee e attivi unitari in tutte le aziende e – dove possibile – anche con iniziative pubbliche coinvolgendo istituzioni locali e le Confederazioni, in preparazione di una grande manifestazione nazionale da tenersi il 19 settembre prossimo a Roma.
Roma 7 luglio 2008
LE SEGRETERIE NAZIONALI DI SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL
LE SEGRETERIE NAZIONALI DI SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL
1 commento:
Da oggi i Canvass-vol per il 119 sono stati sospesi. Una possibilità di guadagno extra tolta agli operatori.
Cosa si sa in merito a questa sospensione? qual'è il motivo?
La TIM o Almaviva scarseggia economicamente? dobbiamo preoccuparci perchè è un cattivo presagio per il futuro?
Chi sa parli ci dica qualcosa?
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