Diversi, ma tutti strettamente collegati, i punti fermi su cui si fonda la nuova mobilitazione. Dagli orari ai salari, continuando poi con le garanzie sulla sicurezza e la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. E, inoltre, la contrattazione collettiva delle categorie di lavoratori. La manifestazione è una sorta di primo passo verso la campagna di mobilitazione e sensibilizzazione in difesa del lavoro che la Confederazione europea dei sindacati intende portare avanti in Europa per tutto il periodo che precede le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel 2009.
«La campagna vuole combattere la crisi dando priorità all’impiego - fanno sapere i promotori della manifestazione nel manifesto che annuncia la prima giornata di mobilitazione europea per i diritti del lavoro - ai salari e ai diritti dei lavoratori». Punto cardine della vertenza internazionale è la difesa dei diritti che si chiamano orario di lavoro, salario, sicurezza del personale e delle famiglie e contrattazione collettiva.
In questo scenario rientra anche la vertenza relativa alla proposta che vorrebbe dare alle aziende la possibilità di prolungare il tempo di lavoro. Una sorta di via libera agli straordinari che, come conseguenza avrebbe una riduzione delle assunzioni e quindi un impoverimento del mercato del lavoro. «Nel momento in cui cresce la recessione e l’orizzonte della disoccupazione aumenta - scrivono ancora i promotori della Conferenza europea dei sindacati - i lavoratori hanno bisogno di più diritti». Non solo, punto fondamentale riventa anche la questione dei salari e il rispetto dei «diritti fondamentali come la sicurezza, la salute».
Punti fondamentali della vertenza che si svolge in una data che, comunque, non è casuale. Il 17 dicembre, infatti, il Parlamento europeo deve votare le propoteste che riguardano la revisione della Direttiva sul tempo di lavoro, o meglio le proposte fatte dal Consiglio per l’impiego e gli affari sociali a giugno di quest’anno. «La Confederazione europea dei sindacati si oppone a queste proposte - prosegue il manifesto dei promotori - perché non rispettano i diritti e gli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie». I sindacati, invece, chiedono che venga approvata con gli emendamenti adottati dalla Commissione impiego e affari sociali dello stesso Parlamento europeo. «Ì tempo di battersi seriamente per salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori - conclude il manifesto che annuncia la grande mobilitazione europea -.Non è il momento di sognare o di filosofeggiare».
La giornata di mobilitazione, per cui è prevista una «grossa partecipazione da tutti i paesi europei» inizierà alle 13.30 davanti alla sede del Parlamento europeo e terminerà alle 16 con l’intervento conclusivo del segretario generale della Confederazione europea dei sindacati John Monks.
«La campagna vuole combattere la crisi dando priorità all’impiego - fanno sapere i promotori della manifestazione nel manifesto che annuncia la prima giornata di mobilitazione europea per i diritti del lavoro - ai salari e ai diritti dei lavoratori». Punto cardine della vertenza internazionale è la difesa dei diritti che si chiamano orario di lavoro, salario, sicurezza del personale e delle famiglie e contrattazione collettiva.
In questo scenario rientra anche la vertenza relativa alla proposta che vorrebbe dare alle aziende la possibilità di prolungare il tempo di lavoro. Una sorta di via libera agli straordinari che, come conseguenza avrebbe una riduzione delle assunzioni e quindi un impoverimento del mercato del lavoro. «Nel momento in cui cresce la recessione e l’orizzonte della disoccupazione aumenta - scrivono ancora i promotori della Conferenza europea dei sindacati - i lavoratori hanno bisogno di più diritti». Non solo, punto fondamentale riventa anche la questione dei salari e il rispetto dei «diritti fondamentali come la sicurezza, la salute».
Punti fondamentali della vertenza che si svolge in una data che, comunque, non è casuale. Il 17 dicembre, infatti, il Parlamento europeo deve votare le propoteste che riguardano la revisione della Direttiva sul tempo di lavoro, o meglio le proposte fatte dal Consiglio per l’impiego e gli affari sociali a giugno di quest’anno. «La Confederazione europea dei sindacati si oppone a queste proposte - prosegue il manifesto dei promotori - perché non rispettano i diritti e gli interessi dei lavoratori e delle loro famiglie». I sindacati, invece, chiedono che venga approvata con gli emendamenti adottati dalla Commissione impiego e affari sociali dello stesso Parlamento europeo. «Ì tempo di battersi seriamente per salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori - conclude il manifesto che annuncia la grande mobilitazione europea -.Non è il momento di sognare o di filosofeggiare».
La giornata di mobilitazione, per cui è prevista una «grossa partecipazione da tutti i paesi europei» inizierà alle 13.30 davanti alla sede del Parlamento europeo e terminerà alle 16 con l’intervento conclusivo del segretario generale della Confederazione europea dei sindacati John Monks.
di Davide Madeddu
Fonte: http://www.unita.it
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