Nei giorni scorsi si è svolto un incontro della Commissione Orari (che ha il compito di verificare l’organizzazione dell’orario di lavoro e come obiettivo di migliorarla), nella quale è stata presentata finalmente la proposta aziendale che aspettavamo ormai da mesi.
Ricordiamo che la nostra proposta come parte sindacale, presentata praticamente agli inizi dei lavori di questa Commissione, prevedeva l’accorciamento delle macrofasce esistenti per fa sì che esse rispettassero in maniera più idonea i tempi di vita dentro e fuori l’azienda e che risolvessero i disagi che l’attuale organizzazione ci ha consegnato in questi mesi.
L’azienda ci ha invece presentato una proposta, ragionata solo sulle esigenze del servizio Tim119, sviluppata come segue:
- L’abbattimento delle macrofasce per vedere la creazione di un’unica fascia che va dalle 07:00 alle 22:30 con l’assicurazione che la frequenza dei turni tardo-pomeridiani/serali sarà pari più o meno pari a 12 settimane circa su 36 (e cioè in pratica un terzo)
- L’inserimento di turnazioni fisse e di possibilità di part-time verticali collocati dalle 16:00 in poi.
Non possiamo e non dobbiamo nascondere che sono emerse una serie di criticità collegate all’orario di lavoro attuale ma che a nostro avviso sono state sviluppate e perpetrate ad arte dall’azienda stessa in quanto sappiamo bene che Roma è l’unico territorio che mantiene le macrofasce e questo è un boccone amaro per l’azienda da “digerire”. Riportiamo all’attenzione infatti che nella 3° e 4° tranches di stabilizzazioni la maggior parte dei lavoratori sono stati contrattualizzati in maniera forzosa nella fascia pomeridiana (15.00/24.00) a causa di un millantato sbilanciamento verso la fascia antimeridiana delle tranches precedenti (l’azienda in quella fase ha sostenuto che la percentuale stabilita nell’accordo di stabilizzazione non era stata rispettata e che risultava maggiore nelle assunzione in fascia antimeridiana).
Questo però non può e non deve essere una minaccia a fronte della quale rinunciare alle macrofasce e riaffermiamo decisamente, come da mandato che i lavoratori ci hanno sempre consegnato durante le assemblee fino ad oggi, che è inaccettabile la rinuncia alle macrofasce!!! ESSE sono il valore aggiunto all’accordo delle stabilizzazioni e che solo Roma con la sua storia e la sua forza, nonostante le numerose forzature aziendali, sta resistendo per volontà di tutti noi.
Questo comunicato, oltre a riportare a tutti il nostro stato d’animo e la nostra posizione all’interno della Commissione stessa è soprattutto per ribadire che:
nonostante le difficoltà che per questo motivo molte e molti in questi mesi sono stati costretti ad affrontare ed affrontano tutt’ora, il mandato datoci dai lavoratori è comunque il mantenimento del sistema della macrofascia, oltre alla richiesta di estensione dell’orario di lavoro.
Vogliamo sottolineare di nuovo se non fosse abbastanza chiaro all’Azienda, che noi non sottoporremo mai a referendum, né tanto meno approveremo, proposte che possano minacciare l’attuale equilibrio piuttosto che migliorarlo. Ci auspichiamo che nella prossima riunione che si terrà ai primi di maggio, la componente aziendale abbia ragionato su un decisivo avvicinamento delle posizioni dei due documenti presentati (uno “sindacale” ed uno “aziendale”) e che pertanto ci permetta di pensare realmente a costruire una migliore e più attinente organizzazione degli orari di lavoro che permetta da una parte di ottimizzare le attività e dall’altra di poter accedere al lavoro in maniera serena ed agevole.
Se così non fosse noi membri sindacali della Commissione, non potremo andare avanti nella trattativa e pertanto indiremo le assemblee di tutti i lavoratori per decidere insieme i percorsi di rivendicazione.
Come Rsu Slc Cgil ci assumiamo l’onore e l’onere di difendere le richieste di tutti i lavoratori, sia di quelli che hanno potuto scegliere il loro orario di lavoro, sia di quelli che al contrario vivono una situazione di disagio poiché a loro fu negata tale possibilità: in questo direzione ad esempio, va la nostra lotta per tutelare e far rispettare l’accordo siglato dall’azienda e dalle OO.SS il 18/09/07, che riguarda quel gruppo di lavoratori (con contratto lap 12.00/17.00) che a settembre, prima della firma del contratto, si sono visti proporre in esso solo un orario pomeridiano nonostante avessero svolto sempre la loro attività in fascia antimeridiana e che secondo tale accordo devono tornare su fascia mattina.
Il nostro interesse primario è il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i lavoratori e non solo di quelli che richiedono dei “favori”.
Dobbiamo uscire subito dalla logica di “guerra tra poveri” che così bene l’azienda sta insinuando tra i lavoratori e riscoprire il valore della solidarietà e dell’interesse comune altrimenti sarà facile sbriciolare qualsiasi diritto e qualsiasi certezza.
Roma 26/04/2008 RSU Slc Cgil Atesia/Almaviva Contact
membri di Commissione:
Barbara Cosimi
Ilaria Moretti