LETTERA APERTA ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI
Care Colleghe, Cari Colleghi,
ci stiamo avviando ad affrontare nelle prossime settimane almeno 3 passaggi fondamentali per il mondo del lavoro, passaggi cruciali per tutti i lavoratori dipendenti,i precari, i pensionati.
Nello specifico si affronteranno le seguenti questioni:
1. La revisione del modello contrattuale (come si rinnovano i contratti nazionali entro 12/08)
2. Il rinnovo del contratto nazionale di settore delle TLC (piattaforma entro 12/08)
3. La revisione dello stato sociale e delle norme sul lavoro (già avviata)
E’ chiaro che si apre dunque una fase decisiva per il futuro dei livelli di vita e di condizione di lavoro di tutti i dipendenti a reddito fisso del Paese.
Non vi nascondiamo che come CGIL ci apprestiamo a questi appuntamenti con molte preoccupazioni derivanti dalla situazione economica del Paese e dallo stato dei rapporti con CISL e UIL nonché dall’aggressione ai diritti del lavoro che è ripartita da parte del Governo e di Confindustria.
La nostra preoccupazione dipende dal clima che si respira in Italia nei confronti del mondo che noi rappresentiamo, dalle norme sul lavoro già “toccate” dal DL 112 di Giugno e dai continui attacchi verbali al lavoro provenienti da parte padronale (i fannulloni, il costo del lavoro alto, le regole che ingessano le imprese, l’eccessiva crescita delle retribuzioni, la scarsa produttività, ecc) il tutto si sta consumando nel silenzio generale e con una stampa giornalistica e radiotelevisiva che quotidianamente o tace o manipola le informazioni. Ma attenzione, oggi, l’attacco al lavoro è più subdolo e quindi più pericoloso del 2003.
Una differenza balza subito agli occhi ed è relativa al modo seguito dal governo per affrontare in questa legislatura i problemi del lavoro: a differenza della XIV legislatura, in cui il Libro Bianco (ottobre 2001) segnò all’inizio un disegno strategico esplicito di attacco ai diritti del mondo del lavoro, culminati nella proposta di modifica dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, qui l’azione è sicuramente meno appariscente, ma non meno devastante. Se volessimo concentrare il succo in una parola, potremmo scegliere il termine “frantumazione”.
Stavolta, anziché l’attacco frontale, si è scelta la via della frantumazione dei diritti, con l’obiettivo evidente di favorire la frammentazione del mondo del lavoro, segmentare i suoi interessi, in modo da impedire, o comunque rendere molto più difficile aggregare l’azione dei lavoratori e del sindacato.
Il tempo scelto non è casuale, non solo per la vicinanza con una vittoria elettorale e sociale di vaste dimensioni, e del conseguente sbandamento delle forze di opposizione, parlamentare e non, ma anche per una ragione più di fondo: le misure che incidono sul Protocollo Welfare del 23 luglio ’07 votato ed approvato da 5 milioni di lavoratrici e lavoratori e sulla sua legge attuativa colpiscono norme che non sono ancora per gran parte divenute esigibili, o che non sono ancora divenute patrimonio comune dei lavoratori, quei miglioramenti alle condizioni di vita e lavoro di milioni di persone si possono quindi eliminare, con la complicità dei mass media, nel più assoluto silenzio.
Di qui la necessità di un capillare lavoro di spiegazione ed orientamento nell’organizzazione a tutti i livelli, ed in particolare nel rapporto con i lavoratori, dispiegando rispetto ai colpevoli silenzi dei giornali e della stampa radiotelevisiva una vera e propria campagna di controinformazione della CGIL.
Per questo crediamo che sia utile informare tutti dei provvedimenti in materia di lavoro già presi dal Governo attraverso il DL 112/08 ed il DL 97/08:
• Riposi Settimanali: il periodo di calcolo non è più settimanale ma è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.
• Appalti: Cancellate le norme Visco/Bersani sulla responsabilità in solido della società committente (sostanziale reintroduzione del massimo ribasso nelle gare di appalto sulla manodopera e servizi)
• Cancellati gli Indici di Congruità servivano agli ispettori per contrastare il lavoro nero
• Cancellato l’obbligo del cartellino per il personale degli appalti (apertura al lavoro nero con personale non più immediatamente identificabile)
• Cancellato l’obbligo di registrazione immediata dell’assunzione (ricordate i morti sul lavoro che risultavano tutti in periodo di prova o assunti il giorno stesso, e che in realtà erano lavoratori in nero?)
• Deroghe Contrattuali: il testo prevede che le norme di legge sui riposi giornalieri, le pause, il lavoro notturno e le modalità per la sua introduzione sono derogabili tramite specifiche disposizioni dei CCNL. In assenza di tali disposizioni, possono intervenire i livelli contrattuali territoriali ed aziendali;
• Dimissioni in bianco: Si cancella le legge 188/07 sulle dimissioni volontarie ripristinando l’incivile pratica che grava soprattutto sulle giovani donne
• Part Time: È cancellato il disincentivo, previsto dal Protocollo, al part time fino a dodici ore, il che collegato allo sconto fiscale per il lavoro supplementare, renderà sempre più forte la richiesta delle imprese solo di part time brevi.
• Contratti a Termine: il Protocollo imponeva dopo 36 mesi di utilizzo la trasformazione a tempo indeterminato,con un’unica deroga, da svolgersi presso le Dpl. Ora il lavoro a tempo determinato è possibile anche per l’ordinaria attività dell’impresa, puntando quindi a sancirne l’equivalenza con il “normale”rapporto di lavoro fisso; non solo: ora si può derogare a qualsiasi livello di contrattazione al vincolo di legge della trasformazione dopo 36 mesi a tempo indeterminato
• Disabili: si ripristina l’art. 14 del dlgs 276/03 per cui un’impresa sarà in regola appaltando il lavoro sufficiente a coprire l’occupazione obbligatoria dei disabili in cooperative sociali in cui essi saranno confinati compromettendo dunque la norma solidaristica dell’integrazione organica del disabile nei cicli lavorativi “normali”.
• Mense Aziendali: sono stati ridotti di circa il 30% i vantaggi fiscali sulle mense aziendali alle imprese, o meglio, il costo fiscale delle mense è aumentato per le imprese del 30%; quanto dureranno quelle esistenti?
• Tasso di Inflazione Programmato: è quello con cui si rinnovano i contratti nazionali di lavoro, ebbene è stato fissato dal governo all’ 1,7% a fronte del 4% reale; i contratti si rinnoveranno dunque a meno del 45% del valore reale dell’inflazione!!!
Ed inoltre ci sono altri interventi di modifiche peggiorative su apprendistato, reperibilità, lavoro a chiamata, voucher stagionali, malattia, tutti temi che per spazio e tempo illustreremo in apposite assemblee.
Come vedete è un attacco chirurgico, settoriale, contenuto e diluito in due mega DL di cui ancora si stenta a conoscere gli esatti contenuti e confini ma di cui è chiaro l’obiettivo :
Ora ci fermiamo qui.
Per il momento è importante avviare un percorso di conoscenza che risvegli una coscienza collettiva del mondo del lavoro perché è evidente che siamo dinanzi ad una svolta cruciale che si giocherà in termini pesanti sui punti elencati su in alto e sui quali produrremo nei prossimi giorni ulteriori documenti informativi nella consapevolezza che siamo solo ad interventi preparatori di quello che sarà nelle prossime settimane uno scontro durissimo.
ci stiamo avviando ad affrontare nelle prossime settimane almeno 3 passaggi fondamentali per il mondo del lavoro, passaggi cruciali per tutti i lavoratori dipendenti,i precari, i pensionati.
Nello specifico si affronteranno le seguenti questioni:
1. La revisione del modello contrattuale (come si rinnovano i contratti nazionali entro 12/08)
2. Il rinnovo del contratto nazionale di settore delle TLC (piattaforma entro 12/08)
3. La revisione dello stato sociale e delle norme sul lavoro (già avviata)
E’ chiaro che si apre dunque una fase decisiva per il futuro dei livelli di vita e di condizione di lavoro di tutti i dipendenti a reddito fisso del Paese.
Non vi nascondiamo che come CGIL ci apprestiamo a questi appuntamenti con molte preoccupazioni derivanti dalla situazione economica del Paese e dallo stato dei rapporti con CISL e UIL nonché dall’aggressione ai diritti del lavoro che è ripartita da parte del Governo e di Confindustria.
La nostra preoccupazione dipende dal clima che si respira in Italia nei confronti del mondo che noi rappresentiamo, dalle norme sul lavoro già “toccate” dal DL 112 di Giugno e dai continui attacchi verbali al lavoro provenienti da parte padronale (i fannulloni, il costo del lavoro alto, le regole che ingessano le imprese, l’eccessiva crescita delle retribuzioni, la scarsa produttività, ecc) il tutto si sta consumando nel silenzio generale e con una stampa giornalistica e radiotelevisiva che quotidianamente o tace o manipola le informazioni. Ma attenzione, oggi, l’attacco al lavoro è più subdolo e quindi più pericoloso del 2003.
Una differenza balza subito agli occhi ed è relativa al modo seguito dal governo per affrontare in questa legislatura i problemi del lavoro: a differenza della XIV legislatura, in cui il Libro Bianco (ottobre 2001) segnò all’inizio un disegno strategico esplicito di attacco ai diritti del mondo del lavoro, culminati nella proposta di modifica dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, qui l’azione è sicuramente meno appariscente, ma non meno devastante. Se volessimo concentrare il succo in una parola, potremmo scegliere il termine “frantumazione”.
Stavolta, anziché l’attacco frontale, si è scelta la via della frantumazione dei diritti, con l’obiettivo evidente di favorire la frammentazione del mondo del lavoro, segmentare i suoi interessi, in modo da impedire, o comunque rendere molto più difficile aggregare l’azione dei lavoratori e del sindacato.
Il tempo scelto non è casuale, non solo per la vicinanza con una vittoria elettorale e sociale di vaste dimensioni, e del conseguente sbandamento delle forze di opposizione, parlamentare e non, ma anche per una ragione più di fondo: le misure che incidono sul Protocollo Welfare del 23 luglio ’07 votato ed approvato da 5 milioni di lavoratrici e lavoratori e sulla sua legge attuativa colpiscono norme che non sono ancora per gran parte divenute esigibili, o che non sono ancora divenute patrimonio comune dei lavoratori, quei miglioramenti alle condizioni di vita e lavoro di milioni di persone si possono quindi eliminare, con la complicità dei mass media, nel più assoluto silenzio.
Di qui la necessità di un capillare lavoro di spiegazione ed orientamento nell’organizzazione a tutti i livelli, ed in particolare nel rapporto con i lavoratori, dispiegando rispetto ai colpevoli silenzi dei giornali e della stampa radiotelevisiva una vera e propria campagna di controinformazione della CGIL.
Per questo crediamo che sia utile informare tutti dei provvedimenti in materia di lavoro già presi dal Governo attraverso il DL 112/08 ed il DL 97/08:
• Riposi Settimanali: il periodo di calcolo non è più settimanale ma è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.
• Appalti: Cancellate le norme Visco/Bersani sulla responsabilità in solido della società committente (sostanziale reintroduzione del massimo ribasso nelle gare di appalto sulla manodopera e servizi)
• Cancellati gli Indici di Congruità servivano agli ispettori per contrastare il lavoro nero
• Cancellato l’obbligo del cartellino per il personale degli appalti (apertura al lavoro nero con personale non più immediatamente identificabile)
• Cancellato l’obbligo di registrazione immediata dell’assunzione (ricordate i morti sul lavoro che risultavano tutti in periodo di prova o assunti il giorno stesso, e che in realtà erano lavoratori in nero?)
• Deroghe Contrattuali: il testo prevede che le norme di legge sui riposi giornalieri, le pause, il lavoro notturno e le modalità per la sua introduzione sono derogabili tramite specifiche disposizioni dei CCNL. In assenza di tali disposizioni, possono intervenire i livelli contrattuali territoriali ed aziendali;
• Dimissioni in bianco: Si cancella le legge 188/07 sulle dimissioni volontarie ripristinando l’incivile pratica che grava soprattutto sulle giovani donne
• Part Time: È cancellato il disincentivo, previsto dal Protocollo, al part time fino a dodici ore, il che collegato allo sconto fiscale per il lavoro supplementare, renderà sempre più forte la richiesta delle imprese solo di part time brevi.
• Contratti a Termine: il Protocollo imponeva dopo 36 mesi di utilizzo la trasformazione a tempo indeterminato,con un’unica deroga, da svolgersi presso le Dpl. Ora il lavoro a tempo determinato è possibile anche per l’ordinaria attività dell’impresa, puntando quindi a sancirne l’equivalenza con il “normale”rapporto di lavoro fisso; non solo: ora si può derogare a qualsiasi livello di contrattazione al vincolo di legge della trasformazione dopo 36 mesi a tempo indeterminato
• Disabili: si ripristina l’art. 14 del dlgs 276/03 per cui un’impresa sarà in regola appaltando il lavoro sufficiente a coprire l’occupazione obbligatoria dei disabili in cooperative sociali in cui essi saranno confinati compromettendo dunque la norma solidaristica dell’integrazione organica del disabile nei cicli lavorativi “normali”.
• Mense Aziendali: sono stati ridotti di circa il 30% i vantaggi fiscali sulle mense aziendali alle imprese, o meglio, il costo fiscale delle mense è aumentato per le imprese del 30%; quanto dureranno quelle esistenti?
• Tasso di Inflazione Programmato: è quello con cui si rinnovano i contratti nazionali di lavoro, ebbene è stato fissato dal governo all’ 1,7% a fronte del 4% reale; i contratti si rinnoveranno dunque a meno del 45% del valore reale dell’inflazione!!!
Ed inoltre ci sono altri interventi di modifiche peggiorative su apprendistato, reperibilità, lavoro a chiamata, voucher stagionali, malattia, tutti temi che per spazio e tempo illustreremo in apposite assemblee.
Come vedete è un attacco chirurgico, settoriale, contenuto e diluito in due mega DL di cui ancora si stenta a conoscere gli esatti contenuti e confini ma di cui è chiaro l’obiettivo :
il lavoro dipendente con un reddito annuo sotto i 30000 € lordi.
Ora ci fermiamo qui.
Per il momento è importante avviare un percorso di conoscenza che risvegli una coscienza collettiva del mondo del lavoro perché è evidente che siamo dinanzi ad una svolta cruciale che si giocherà in termini pesanti sui punti elencati su in alto e sui quali produrremo nei prossimi giorni ulteriori documenti informativi nella consapevolezza che siamo solo ad interventi preparatori di quello che sarà nelle prossime settimane uno scontro durissimo.
SLC CGIL ROMA E LAZIO
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